“Tutti gli sfrattati, i sindacati inquilini, le forze sociali, le reti solidali e tutti i cittadini che vorranno intervenire, potranno portare la loro solidarietà ad una famiglia che, sotto sfratto, rischia di essere separata perché il Comune non ha avuto il tempo di trovare una sistemazione alternativa, come simbolo ed in rappresentanza di un migliaio di famiglie che rischiano dal primo ottobre di subire la stessa sorte. I sindacati e le forze sociali, unitariamente, non chiedono sterili proroghe, ma soluzioni abitative per le famiglie in precarietà abitativa. Nonostante le OO.SS. degli inquilini avessero denunciato prima il rischio poi la certezza che le conseguenze socio-economiche della pandemia avrebbero causato tali situazioni di emergenza, il tempo dato dalle proroghe del blocco degli sfratti non è stato utilizzato per costruire una adeguata rete di soluzioni alternative agli sfratti. Nell’incontro con la prefettura era stata annunciata una procedura che potesse salvaguardare le famiglie in difficoltà ma, ad oggi, la Forza Pubblica viene concessa anche nei confronti di famiglie con il requisito del diritto alla casa popolare. Le contromisure alle criticità evidenziate in questa procedura che abbiamo inviato al prefetto non hanno avuto alcun riscontro. Dal 1° ottobre infatti ogni giorno, nel silenzio generale, vengono eseguiti sfratti di famiglie che non hanno alcuna possibilità di trovare alloggi alternativi”.
Lo scrivono, in una nota, Emiliano Guarneri, Paolo Rigucci, Guido Lanciano, rispettivamente segretari generali di Sunia e Sicet Roma e Lazio, Unione Inquilini di Roma.
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Fonte: cisl.it