“Oggi tutti gli stabilimenti del gruppo Whirlpool sono vuoti, non stanno lavorando. L’adesione allo sciopero di 8 ore è al 100% in tutti gli stabilimenti del gruppo di Pero, Varese, Melano, Siena, Fabriano, Comunanza, Carinaro e Napoli.
I lavoratori sono qui, insieme, non soltanto per dire no alla chiusura di Napoli ma anche per dire che vogliamo il piano di rilancio di una multinazionale come la Whirlpool che sta guadagnando tantissimo e che ha 4 milioni di pezzi da fare. Ma nonostante questo sta usando le persone come fossero degli oggetti finanziari. E allora l’unità dei lavoratori di questo gruppo deve riportare l’azienda alla ragione anche perchè se è vero che si sta preparando una soluzione per Napoli, quella soluzione richiede tempo. Oggi Whirlpool sa che a sostegno della vertenza di Napoli ci sono le lavoratrici e i lavoratori di tutta Italia.
Il 15 dicembre ci verrà illustrato il piano industriale, sarà quella l’occasione in cui valuteremo nel merito la concretezza del progetto di reindustrializzazione dello stabilimento partenopeo di via Argine. Non firmiamo assegni in bianco.
Whirlpool è ancora il datore di lavoro di tutti, compresi i lavoratori napoletani, e deve essere richiamata dal governo alle sue responsabilità. Nel prossimo incontro convocato per martedì 2 novembre sapremo se il governo ha intenzione di passare dalle parole ai fatti”.
Lo dichiara Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico, che sta partecipando alla manifestazione di Fim Fiom e Uilm a Cassinetta, Varese
Ufficio stampa Fiom-Cgil
Roma, 29 ottobre 2021
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Fonte: fiom-cgil.it