“È stato siglato questa mattina, dalle parti sociali Etf (la Federazione Europea dei lavoratori dei trasporti, a cui come Fit-Cisl aderiamo) e dalla Cer (la Comunità delle imprese e delle infrastrutture ferroviarie europee), alla presenza della Commissione europea, dopo oltre tre anni di trattativa, l’accordo autonomo Women in Rail (Wir), ovvero l’accordo delle parti sociali europee sulle donne nel settore ferroviario”. Ne dà notizia Gaetano Riccio, Coordinatore nazionale Fit-Cisl, che spiega: “Scopo dell’accordo è promuovere una maggiore rappresentanza e integrazione delle donne nel settore ferroviario. Il Wir è basato sull’articolo 155 Tfue (Trattato sul funzionamento dell’Unione europea), ed è la Commissione europea che ne fa da garante. Ciò lo rende vincolante per i membri della Cer (e dell’Etf). Le parti sociali devono in ogni caso riferire alla Commissione in che modo hanno attuato le disposizioni contenute nell’accordo, a livello nazionale, garantendone l’esecuzione.
Il Wir mira quindi ad avvicinare più donne al settore ferroviario e a dare loro maggiori tutele, garantendo al contempo parità di trattamento sul posto di lavoro grazie a numerose misure concordate a loro favore, divise in tre parti: un preambolo, che spiega il contesto e l’impegno delle parti sociali, una seconda parte comprensiva di 10 articoli che sono il perno centrale dell’accordo, ed una terza parte composta da due allegati (misure aggiuntive fortemente raccomandate e definizioni oltre a concetti guida per le imprese e le parti sociali).
A tal proposito è importante segnalare che il Wir contiene 8 macro-aree di politiche di intervento, contenenti misure attuative obbligatorie per le imprese ferroviarie: politica generale in materia di parità di genere, obiettivi per una rappresentanza equilibrata di genere, reclutamento del personale, conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, sviluppo di carriera, parità retributiva e divario retributivo di genere, salute e sicurezza sul lavoro e ambiente di lavoro, prevenzione delle molestie sessuali e del sessismo.
L’accordo è entrato in vigore al momento della firma e le aziende hanno ora 12 mesi per stabilire, in linea con lo stesso, politiche di genere e inclusione e 24 mesi per implementarle. L’accordo sarà poi rivalutato da entrambe le parti, per affrontare e risolvere gli eventuali punti critici”.
Aggiunge Silvia Ferro, Componente del Cpo nazionale del gruppo Fs: “Questo accordo arriva da lontano: a partire dal 2005, nell’ambito del comitato europeo di dialogo sociale settoriale, Etf e Cer hanno compiuto un primo passo attraverso una raccomandazione congiunta, firmata nel 2007. Inoltre, dal 2012, pubblicano relazioni annuali sull’andamento dell’occupazione femminile nel settore. Gli esiti delle relazioni non hanno mostrato progressi significativi dalla firma della Raccomandazione facendo emergere la necessità di fare di più per incrementare la presenza delle donne e conquistare una maggiore parità di genere nel settore. Pertanto, nel 2018, Etf e Cer, hanno deciso di avviare negoziati per raggiungere un accordo autonomo vincolante sulla promozione della parità di genere e della diversità di genere nel settore ferroviario, cioè appunto il Wir firmato oggi”.
Dichiara Christian Tschigg, componente dell’Esecutivo della Sezione ferrovieri di Etf: “Il Wir è frutto anche del grande impegno della Sezione ferrovieri della Federazione europea, per cui ai suoi componenti va il plauso di tutti i ferrovieri: era dal 2004 che non veniva firmato un accordo vincolante in ambito ferroviario e questo è il primo sulle donne”.
Conclude il Coordinatore Nazionale della Fit-Cisl Gaetano Riccio: “Come Fit-Cisl abbiamo dato il nostro contributo, attraverso l’Etf, alla sua realizzazione. Per noi è un primo importante passo concreto verso l’uguaglianza di genere in tutte le imprese ferroviarie, che potrà fare da apripista anche in altri settori, grazie ad un accordo che contiene concetti rilevanti e strategie obbligatorie. Un risultato importante e particolarmente significativo, anche perché si colloca nell’Anno europeo delle ferrovie (e, per noi, dei ferrovieri). Ovviamente vigileremo sulla sua applicazione”.
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Fonte: cisl.it