Con la spinta dei partiti di centro-destra (Lega e Italia Viva in testa) il Governo punta a rivedere, rafforzandole, le norme sul controllo e monitoraggio del Reddito di cittadinanza. In particolare si pensa ad una stretta per rendere esigibile la norma della Manovra approvata dall’Esecutivo che prevede l’abbassamento dell’importo mensile qualora non si accetti una congrua offerta di lavoro.
Secondo quanto si legge sull’edizione odierna de Il Sole 24 Ore a breve verrà esaminato dal Governo un “pacchetto di norme nuove di zecca“ che a quel punto dovranno essere esaminate nuovamente in Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Mario Draghi. Insomma la Manovra sarà corretta.
Queste norme “nuove di zecca” dovrebbero prevedere una modalità di tracciamento dell’eventuale rifiuto di un’offerta di lavoro:
“Il punto, in particolare, è come certificare il rifiuto di una proposta lavorativa che nel nuovo meccanismo abbasserebbe il reddito, e che fin qui non conosce un meccanismo puntuale di verifica, da soggetto certificatore all’ente preposto a registrare l’eventuale rifiuto“.
Ma quale offerta congrua di lavoro, se rifiutata, farà scattare il décalage? Nella versione della Manovra approvata il 28 ottobre il taglio dal valore di 5 euro procedeva per (quasi) tutti, indistintamente, a partire dal sesto mese se l’importo è di almeno 300 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza, in base al numero di componenti (per approfondire tutte le novità approvate sul Rdc clicca qui).
Il Sole 24 Ore di oggi in edicola invece rivela che a breve ci sarà una modifica che farà scattare il taglio dell’importo dopo il primo rifiuto.
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.
Segui la nostra pagina Facebook facendo clic qui.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].