“Bisogna ridare un forte impulso al confronto con le istituzioni per dare il via alla definitiva ripartenza del cluster marittimo: sono ancora tanti i temi che da tempo “incagliano” il settore”. È quanto dichiara la Fit-Cisl, che prosegue: “Serve un intervento “disincagliante” basato sull’attivazione di nuovi processi volti alla semplificazione e alla sburocratizzazione partendo dalla riforma del collocamento della gente di mare, dalla formazione del personale anche attraverso un aggiornamento dei percorsi formativi di alcune figure professionali richieste sul mercato del lavoro marittimo, che l’attuale offerta non è in grado di soddisfare. In tal senso il rilancio della marineria nazionale necessita di interventi di natura economica strutturali e pubblici, volti ad assorbire il costo della formazione continua richiesta ai lavoratori marittimi per consentire loro di essere al centro dei nuovi processi di trasformazione, dovuti anche alla tipologia delle nuove navi. Temi questi, che fanno parte integrante del documento unitario “Infrastrutture-Regole-Contratti” gia’ trasmesso al Governo”.
“L’Italia è famosa nel mondo per il suo rapporto con il mare – conclude la Fit-Cisl – per cui il rilancio della nostra economia, anche grazie ai fondi europei che stanno arrivando, deve passare dal rafforzamento di tutto il cluster marittimo”.
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Fonte: cisl.it