Ci sarà anche una delegazione della Filca Cisl Emilia Centrale, capeggiata dal segretario generale Remo Perboni, alla manifestazione “#bastamortisullavoro #bastaover60suiponteggi” in programma a Roma domani – sabato 13 novembre.
«Non si ferma la strage sui posti di lavoro. Ai primi di ottobre 2021 nelle costruzioni registriamo un numero di infortuni mortali pari quasi al totale dell’intero anno precedente: una vittima ogni 48 ore. È una vera e propria emergenza nazionale di fronte alla quale non si può restare inermi», affermano i sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil presentando l’iniziativa di domani che vedrà sul palco anche le testimonianze di lavoratori e gli interventi dei segretari generali di Cgil Cisl Uil Landini Sbarra Bombardieri.
È il primo appuntamento di piazza dopo il lancio della mobilitazione a sostegno delle proposte unitarie presentate al Governo per modificare le misure previste nella legge di Stabilità, a partire da quelle riguardanti le pensioni. Per i leader nazionali di Feneal Filca Fillea, Panzarella, Pelle, Genovesi «la sicurezza sul lavoro è una priorità a cui con il decreto fiscale 146 il Governo ha dato delle prime risposte che però vanno migliorate. Chiediamo – spiegano – l’attuazione rapida della ”patente a punti” e un piano straordinario dell’Inail in collaborazione con gli enti bilaterali del settore e gli rls e rlst (i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza aziendali e territoriali).
È urgente, inoltre, applicare il contratto edile a tutti i lavoratori in cantiere e riconoscere la pensione anticipata ai lavoratori delle costruzioni per contrastare gli incidenti sul lavoro.
Il fenomeno colpisce sempre più spesso i lavoratori non tutelati da un contratto adeguato o i più anziani che, data la precarietà del lavoro edile, non riescono ad accumulare i contributi per andare in pensione e sono costretti a lavorare ancora svolgendo mansioni rischiose, in particolare a una certa età. Per questo occorre una sorta di super Ape sociale accessibile a 63 anni di età e 30 anni di contributi».
Dai sindacati, poi, giunge la richiesta di investimenti su formazione e informazione, l’utilizzo della tecnologia per la prevenzione e l’inserimento nel codice penale di un’aggravante per infortunio mortale sul lavoro. Temi che sono stati affrontati nelle centinaia di assemblee che si sono tenute in queste settimane.
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Fonte: cisl.it