Il Ministro Bianchi ha convocato le organizzazioni per dopodomani, mercoledì 17 novembre. In tale occasione rappresenteremo al Ministro le tante ragioni di dissenso che motivano l’insoddisfazione della CISL Scuola sui contenuti del disegno di legge di bilancio inviato alle Camere dal Governo. Un testo che non dà efficaci risposte ai problemi, più volte evidenziati, del sistema di istruzione e formazione, né consente di avviare politiche significative di valorizzazione delle professionalità che vi operano, in totale incoerenza rispetto ad annunci e impegni sottoscritti nel Patto del 24 agosto per la scuola al centro del Paese. E mentre rimangono del tutto insufficienti le risorse per il rinnovo contrattuale, si ripropone per la scuola una logica di interventi a costo zero che non risolvono le criticità esistenti, rischiando addirittura di aggravarle. La stessa relazione tecnica, nel dare atto dell’esistenza di problemi nell’ambito dei servizi generali e amministrativi per i quali tuttavia non si offrono prospettive di soluzione, appare in alcuni passaggi addirittura irriguardosa nel confronto di personale ATA le cui condizioni di lavoro, già segnate da carenze di organico e da una troppo diffusa precarietà, si sono fatte da molti mesi ancor più gravose per le incombenze legate all’emergenza pandemica.
Nel rappresentare puntualmente al ministro le ragioni di dissenso su tanti punti del disegno di legge, indicheremo altrettanto puntualmente le proposte emendative di cui la CISL Scuola, da subito, intende farsi promotrice, incalzando a tal fine le forze politiche e le rappresentanze parlamentari.
In particolare, chiederemo ulteriori risorse per i contratti (art. 184) e che le risorse aggiuntive previste dall’art. 108 siano destinate alla contrattazione senza vincoli legislativi impropri, oltre tutto legati a criteri generici e discutibili, in modo da garantire una valorizzazione della professionalità, per docenti, personale ATA e DSGA e DS finalizzata a riconoscerne la maggiore complessità del lavoro. Chiederemo inoltre:
- misure a sistema, escludendo modalità di compensazione autofinanziata, per il contenimento e la riduzione del numero di alunni per classe (art. 112);
- conferma degli organici covid anche per il personale ATA (art. 107);
- soluzione definitiva per l’annosa questione del FUN per la Dirigenza Scolastica (art. 110)
- revisione delle disposizioni riguardanti l’utilizzo di docenti per l’educazione motoria nella primaria, escludendo ogni forma di compensazione nelle consistenze di organico (art. 109)
Riproporremo inoltre al tavolo con il Ministro le questioni irrisolte che i diversi dipartimenti devono affrontare nei prossimi giorni: la mobilità di tutto il personale e i vincoli imposti dalle norme per noi insostenibili, con restituzione piena della materia alle prerogative contrattuali; l’esigenza di un confronto urgente sul reclutamento e la necessità di definire al più presto i percorsi per garantire le abilitazioni per i docenti che hanno fatto domanda da più di un anno; l’informativa sull’utilizzo delle risorse per la copertura dell’organico Covid e per la realizzazione degli spazi di edilizia leggera più volte richiesti; lo snellimento delle pratiche di tipo burocratico che appesantiscono la programmazione e la gestione delle attività. Ribadiremo infine la richiesta di non rimettere in atto processi che mettano in discussione il carattere unitario e nazionale del sistema di istruzione.
Su tali proposte nei prossimi giorni si avvierà un confronto con la categoria, attraverso un piano di assemblee che si terranno a partire dal 22 novembre.
Pienamente consapevole del difficile momento che il Paese sta attraversano, non potendosi ancora ritenere superata l’emergenza pandemica, in presenza di preoccupanti segnali di ripresa dei contagi, la CISL Scuola non può tuttavia rinunciare a dare continuità al proprio impegno perché lo sforzo di rilanciare la crescita del Paese, cui tutti siamo chiamati a dare un positivo contributo, segni anche una svolta nelle politiche su istruzione e formazione, con un forte rilancio di investimenti che si traduca anche in un più giusto e dignitoso riconoscimento normativo e retributivo del lavoro nella scuola.
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Fonte: cisl.it