Intervistato dall’edizione odierna del quotidiano la Repubblica, il Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini rilancia su un contratto unico di ingresso al lavoro con forte contenuto formativo che possa sostituire tutte le forme di lavoro precarie. Occorre sfruttare al meglio i fondi del Pnrr, altrimenti “rischia di essere un’occasione sprecata se le risorse non verranno indirizzate alla creazione di buona occupazione”.
Landini, senza mai citarlo esplicitamente, sembra riferirsi ad una sorta di contratto di apprendistato ‘rafforzato’ ed applicabile anche ai lavoratori che hanno più di 29 anni.
“Un nuovo contratto unico per l’ingresso al lavoro a forte contenuto formativo – dichiara al collega, il giornalista Roberto Mania – . Basta con i contratti a chiamata, con le collaborazioni occasionali, con i tirocini extracurriculari! Nell’era digitale, se vogliamo entrarci, serve lavoro stabile e formazione permanente. ma basta anche con i salari così bassi. C’è un altro virus che dobbiamo combattere, quello della ‘pandemia salariale'”.
Su questo punto Landini sottolinea “In Italia ci sono 5,5 milioni di persone che lavorano e hanno un reddito sotto i 10 mila euro lordi l’anno. E’ lavoro povero. Così non si parte”.
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