Sarà prorogato lo stato di emergenza attualmente in scadenza al 31 dicembre 2021? Sarà prorogato l’attuale sistema fatto di leggi e provvedimenti che consentono un supporto più agevole agli organi di Governo ma anche ai cittadini per gestire al meglio la pandemia?
La domanda è stata rivolta ieri sera da un giornalista, nel corso nella conferenza stampa tenuta a margine del Consiglio dei Ministri, direttamente al Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Ecco la sua risposta:
“Sullo stato di emergenza, come ho detto un’altra volta, non mi azzardo a dire che abbiamo deciso niente altrimenti il professor Cassese mi sgrida (sorride, ndr) quindi valuteremo la situazione man mano che arriveremo a fine anno. Però la domanda che bisogna porsi è: a noi cosa interessa prolungare l’emergenza o avere a disposizione tutta la struttura di vaccinazione, di ospedalizzazione, di mobilitazione sanitari, di controlli, ecc., che ci ha permesso finora di affrontare l’emergenza? Io credo che la risposta sia la seconda. Per cui la strada di buon senso è quella di chiedersi se è possibile mantenere questa struttura senza necessariamente promulgare un altro stato di emergenza. In fondo quello che conta è la seconda cosa non la promulgazione. Però non lo so se questo è possibile. Lo vedremo”.
E’ evidente, dalla sue parole, che il premier Mario Draghi propenda per una fine dello stato di emergenza e anche della legislazione dell’emergenza. Ciò non deve impedire però, il prosieguo delle attività politiche e amministrative che devono far fronte ad una situazione ancora di crisi, sul fronte sanitario, mobilità, lavoro, ecc.
Una posizione che però sembra trascurare i riflessi sul piano sociale di una situazione ancora incerta. Proseguirà il pagamento anticipato delle pensioni e assegni sociali al mese precedente? Ci sarà la proroga del Reddito di emergenza? Ci saranno nuovi bonus o la proroga NASpI per i lavoratori che continuano ad essere penalizzati dalla crisi del turismo? Tutte domande a cui le parole di Draghi non danno una risposta.
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