Nei giorni scorsi il premier Mario Draghi l’ha fatto capire a chiare lettere: il Governo sta lavorando ad una soluzione alternativa alla proroga dello Stato di emergenza (clicca qui). La conferma arriva anche da quello che scrive Il Sole 24 Ore in edicola oggi che parla di un ‘dossier’ a cui da giorni starebbero studiando i tecnici governativi: obiettivo conservare la struttura commissariale dell’emergenza.
“L’Esecutivo si trova di fronte a un bivio – scrive il quotidiano economico – : varare un decreto per una nuova proroga o scegliere la via della legislazione ordinaria, disciplinando con norme ad hoc tutta la macchina organizzativa dei vaccini e le misure legate allo stato d’emergenza. Una soluzione, quest’ultima, che potrebbe arrivare nel decreto Milleproroghe, che il governo potrebbe varare già entro metà dicembre per poi trasformarlo in un emendamento alla legge di bilancio che, come noto, va approvata entro fine anno. Anche perchè se il governo approvasse a fine dicembre un decreto per la proroga dello stato di emergenza, convertirlo non sarebbe facile a gennaio, quando si vota per eleggere il presidente della repubblica”.
Dunque, la decisione – a differenza di quanto circolava nei giorni scorsi e quanto affermato dallo stesso Draghi – potrebbe essere presa a breve. Entro metà dicembre e non a fine mese, quando potrebbe essere troppo tardi.
Molto dipenderà dalle valutazioni che faranno gli uffici legislativi del Governo circa la possibilità di continuare a gestire la struttura dell’emergenza, senza il ‘cappello’ dello stato di emergenza. In caso di esito negativo “la proroga del decreto sarà inevitabile” e lo stato di emergenza continuerà anche nel 2022, forse fino a tutto marzo.
Secondo alcuni osservatori la fase 2 dell’emergenza, senza la proroga, potrebbe essere “quella di affidare alla Protezione civile i compiti che oggi sono del commissario e in questo scenario c’è chi ipotizza una promozione di Figliuolo alla guida del Comando operativo di vertice interforze”.
Ma la proroga dello Stato di emergenza non consente solo la gestione ‘in deroga’ della macchina amministrativa. Consente anche di legittimare atti e provvedimenti come le politiche dei sostegni motivate dall’emergenza Covid.
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