“In questi giorni per varie ragioni si parla molto di trasporto pubblico locale e della necessità di rafforzarlo, anche in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ebbene, ancora stiamo aspettando che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ci convochi per parlare delle problematiche di questo settore”. È quanto dichiara Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, a margine del Congresso della Fit-Cisl Lombardia in corso a Rezzato, in provincia di Brescia.Prosegue Pellecchia: “Vorremmo sapere se il Mims ha recepito – e, se sì, come – le nostre proposte per la riforma e lo sviluppo del tpl contenute nel documento unitario “Infrastrutture, regole e contratti per un trasporto sostenibile” che abbiamo consegnato allo stesso Ministero ormai diversi mesi fa, lo scorso 5 agosto. In quel documento, in estrema sintesi, chiedevamo: il favorire la nascita di grandi player nazionali in grado di competere con le principali aziende straniere che vengono in Italia a conquistare pezzi di mercato anche se il loro paese d’origine non sempre consente condizioni di reciprocità; maggiori investimenti che soprattutto siano strutturali; una riorganizzazione verso un sistema integrato di mobilità intelligente; la creazione di una rete capillare di servizi di trasporto collettivo, centrati sui poli urbani; la soluzione una volta per tutte dei danni fatti dalla riforma del Titolo V, che ha generato una eccessiva differenziazione del servizio tra le regioni; la revisione del sistema di affidamento del servizio, mantenendo la possibilità di effettuare gare, ma evitando il problema dei lunghissimi contenziosi”.”È sotto gli occhi di tutti – conclude il Segretario generale della Fit-Cisl – come la pandemia abbia portato alla luce e peggiorato tutti i mali storici del tpl per cui i nodi ormai vanno sciolti e non si può più fare finta di niente, come si è fatto per anni. Il sindacato può e deve dare il suo contributo: chiediamo che il Mims ne prenda atto e agisca di conseguenza. Per sviluppare il trasporto collettivo occorre partire necessariamente dal trasporto pubblico locale”.
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Fonte: cisl.it