ROMA – Ieri il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha presieduto la consueta conferenza stampa di fine anno a Roma, presso l’Auditorium Antonianum.
Tra le varie domande rivolte al premier da parte dei giornalisti presenti in sala va sicuramente segnalata quella del collega gioranalista di Augusto Cantelmi della rete TV2000 che ha fatto presente come in Italia vi siano oggi, a seguito delle varie fasi pandemiche, circa 2 milioni di persone che vivono in condizioni di povertà ed emarginazione che necessitano un aiuto da parte dello Stato. Ha chiesto quindi al Governo cosa intende fare su questo.
Pronta la risposta di Draghi che ha citato per la prima volta, dopo mesi, anche il Reddito di emergenza la misura di contrasto alla povertà erogata dall’Inps, introdotta a fasi alterne durante gli scorsi mesi, ed ora priva di finanziamento e norme di proroga.
Ecco la trascrizione letterale delle parole dell’ex presidente della BCE che TuttoLavoro24.it ha raccolto in ESCLUSIVA per i suoi lettori:
“Non c’è progresso, non c’è crescita senza coesione sociale e non c’è neanche vera crescita se si lasciano dietro i poveri. Non è una crescita civile, potrà essere una crescita quantitativa, economica, ma non civile. La povertà è aumentata moltissimo durante la pandemia, oggi comincia a diminuire un po’. La povertà tra gli italiani – si ricorda le statistiche sulle file della Caritas (si rivolge al giornalista, ndr) è diminuita. E’ diminuita. Il Governo ha preso molti provvedimenti nel corso di quest’anno per allungare, potenziare il Reddito di emergenza, cioè quelle misure che dovrebbero arrivare a chi non ha più NASpI, a chi non ha più la cassa integrazione, non ha il Reddito di cittadinanza. Lo stesso rifinanziamento del Reddito di cittadinanza è stata una risposta soprattutto verso quelle famiglie che percepiscono il reddito e che sono in condizioni di povertà. Quindi è molto presente questo nell’azione di Governo, l’importanza che si è data anche al terzo Settore in tutto questo….Il Governo continuerà ad essere impegnato su questo fronte”.
La crescita non deve lasciare indietro nessuno, ha detto Draghi, che ritorna dopo mesi sul Reddito di emergenza, misura dal suo Governo rifinanziata per ben due volte nel corso del 2021, per una erogazione complessiva di 7 rate.
Dalle sue parole non si coglie una netta chiusura verso il rifinanziamento e una proroga anche nel 2022 del sussidio, che ha accompagnato tante famiglie escluse dal reddito di cittadinanza. Però in questo momento più che le parole sono i fatti a parlare e dimostrano che l’anno si chiude senza un concreto provvedimento in tal senso.
Tuttavia dalle parole di Draghi si capisce perfettamente che c’è la consapevolezza che la povertà nel Paese va sostenuta, soprattutto se questa “non ha il Reddito di cittadinanza”, sottolinea in un passaggio del suo discorso. Pertanto, l’impressione che viene fuori è che il Governo ritornerà a breve – forse a gennaio 2022? – su una ulteriore proroga del Reddito di emergenza, misura della quale hanno beneficiato quest’anno circa 1,2 milioni di italiani.
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