“Più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali”. A chiederlo è il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, secondo quanto riporta Rainews.it.
L’anno 2021 si chiuderà ancora una volta con dati disastrosi per il turismo italiano con un ‘ammanco’ di arrivi pari a 60 milioni e di presenze pari 120 milioni rispetto al 2019. Dati che riguardano in particolare solo il periodo tra Natale, Capodanno ed Epifania.
“Non è pensabile, dice, un’economia italiana senza il traino fondamentale del turismo“. Ecco perchè occorre fare di più e partire innanzitutto dai ristori.
Ristori innanzitutto per il settore delle attività ricettive, hotel, residence, ecc. Secondo l’indagine condotta dall’organizzazione di Piazza Belli in collaborazione con SWG e su dati Istat e Bankitalia, per il periodo natalizio gli italiani avevano programmato 25 milioni di partenze, di queste 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina.
E poi ristori per la ristorazione il cui andamento ’viaggia’ in parallelo con quello delle attività ricettive ma anche con le misure anti-Covid che impattano sulle prenotazioni dei tavoli: “la crescita esponenziale negli ultimi giorni delle disdette nella ristorazione e la drammatica situazione del settore dell’intrattenimento con la chiusura delle attività”, ha continuato Sangalli.
Per i lavoratori occorre invece ripristinare la cassa integrazione Covid. Alla base della quale c’è che il ricorso alla sospensione è causato dalle restrizioni operate dal Governo: “è evidente che il Governo deve sostenere in particolare queste componenti della filiera turistica adottando misure sugli ammortizzatori sociali, senza aggravi di costo per le imprese, e sull’accesso al credito, ma anche interventi fiscali e di contributi a fondo perduto parametrati alle perdite subite”.
Nessun accenno invece, da parte di Confcommercio, verso la proroga dei Bonus per i lavoratori stagionali e intermittenti. Ma è chiaro che se il Governo interverrà a favore di imprese e lavoratori in forza, farà lo stesso per gli stagionali. Questi interventi di sostegno, infatti, sin dall’inizio della pandemia sono andati sempre in parallelo.
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