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Emilia Romagna. Lasagni (Fnp Cisl): “Dal 2022 si rivalutano le pensioni sino al 100%”. Controlli possibili ai patronati Inas“

“Buone notizie sul fronte pensioni dato che, finalmente, dal 2022 le pensioni si rivalutano proprio come avevano chiesto i sindacati negli ultimi 10 anni”. A comunicarlo è Adelmo Lasagni, segretario generale Fnp Cisl Emilia Centrale.
“In sintesi – spiega il sindacalista dei pensionati della Cisl – finalmente le pensioni saranno tutelate dall’inflazione che, con la ripresa economica in atto, torna a farsi sentire. Questo riguarderà migliaia di erogazioni nella nostra provincia”.
“La rivalutazione delle pensioni avverrà in questo modo – spiega Lorenzo Bonini, responsabile Inas Reggio Emilia – l’importo pensionistico lordo sarà rivalutato dell’1,7 % (che è l’inflazione calcolata nel 2021) secondo questo schema: 100% di rivalutazione per importi pensionistici lordi mensili sino a 2062,32 euro; del 90% per le pensioni comprese tra 2062 a 2577,90 euro; e del 75% per la cifra eccedente 2577,91 euro”.
Dall’Inas di Reggio Emilia, il patronato che ha sede in via Turri, spiegano che in considerazione del fatto che l’Inps elabora le pensioni con qualche mese di anticipo, la rivalutazione di gennaio e febbraio sarà “solo” dell’1,6%, ma a marzo si corrisponderà la rivalutazione corretta all’ 1,7% con corresponsione della differenza dei primi 2 mesi.
Altre informazioni utili sul fronte pensioni. Quando viene corrisposta la pensione, il netto deriva dalla sottrazione delle tasse dal lordo. “Oltre all’Irpef – aggiunge Loreno Bonini – ci sono anche le addizionali regionali e comunali (ogni comune ha deliberato la propria) del 2021: le addizionali vengono pagate su 11 rate da gennaio a novembre dell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Inoltre sulle rate di gennaio e febbraio, qualcuno potrò avere il saldo delle addizionali che si riferiscono al 2020, se ha ovviamente pagato di meno. Quindi ognuno ha il suo conguaglio se e in quanto dovuto (può anche non esserci). Questo meccanismo di calcolo fiscale ha come conseguenza il fatto che le rate di pensione di gennaio siano alquanto variabili e pur con parità di lordo rispetto all’anno precedente possono risultare al netto inferiori. Questa cosa può avvenire anche in questo anno, nonostante il lordo sia aumentato. In definitiva, la vera rata netta della pensione (tranne qualche raro caso) sarà quella di marzo”.
Per il primo mese del nuovo anno il pagamento delle pensioni Inps avverrà a gennaio con valuta il giorno 4 (secondo giorno bancabile del mese, vale solo per gennaio), per gli altri mesi dal primo giorno bancabile.
In caso di dubbi, per un controllo ci si può rivolgere al patronato e, in ossequi alle norme anticovid, è necessaria prenotazione (0522.357555 – [email protected]).

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Fonte: cisl.it

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