Si ritornerà allo smart working obbligatorio a rotazione per frenare l’ondata dei contagi? Al momento il Governo sembra fermo sulla linea intrapresa qualche mese fa, era ottobre 2021, che sancì il rientro in tutti gli uffici pubblici. Quelli privati si erano già adeguati a partire da settembre.
Ma il tema torna attuale con la quarta ondata e con la proroga dello stato di emergenza a fine marzo. Lo scrive il quotidiano la Repubblica in edicola oggi:
”Uffici pubblici troppo affollati e a forte rischio contagi. A chiedere che si ritorni al lavoro agile di emergenza un gruppo nutrito di sindacati, dalla Fp-Cgil alla Flp, Confsal, Confintesa e Codirp Flepar. Alcuni di loro (Confintesa e Flp) hanno anche rivolto un appello scritto al presidente del Consiglio Draghi, ai ministri della Pubblica amministrazione (Pa) Brunetta e della Salute Speranza. In una situazione di continua moltiplicazione dei contagi, servono, spiega il segretario generale della Flp Marco Carlomagno, «misure urgenti, semplificate, che deroghino all’impianto complessivo dell’istituto, pensate per essere adottate in situazioni di normalità e non di eccezionalità». L’appello della Flp è stato anche rilanciato dal re-sponsabile Regioni e Enti locali del Pd Francesco Boccia”.
Il Governo potrebbe anche cambiare idea nella prossime ore e ascoltare le sirene dei sindacati e da vari esponenti politici, anche perchè in Francia è obbligatorio da oggi. Per le attività che lo consentono lo smart working è obbligatorio per tre giorni alla settimana.
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