In questi ultimi mesi il Rreddito di cittadinanza è stato oggetto di numerose modifiche e revisioni che hanno trovato luogo di approvazione nella Legge di Bilancio 2022: che è legge a tutti gli effetti dal 1° gennaio 2022.
Novità che riguardano diversi aspetti del Reddito di cittadinanza, dall’aumento dei reati che causano la perdita del sussidio alla possibilità di rifiutare un numero ben preciso di offerte di lavoro congrue per continuare a percepire il reddito. L’obiettivo è evitare il diffondersi delle irregolarità e promuovere l’occupazione e l’inclusione sociale.
Vediamo i dettagli di quest’ultima novità.
Reddito di cittadinanza e lavoro: offerte rifiutabili
Con il testo appena approvato è stato stabilito che a partire dal 1° gennaio 2022 è possibile rifiutare solamente due offerte di lavoro congrue, ad oggi il limite è di tre. Ciò significa che se un percettore del reddito di cittadinanza rifiuta per due volte un’offerta di lavoro ritenuta congrua, quest’ultimo perderà il sussidio.
Se invece si rifiuta solamente la prima offerta di lavoro congrua non scatterà la revoca bensì il décalage mensile, ovvero una riduzione di 5 euro al mese a partire. Décalage che non più dal sesto mese come era stabilito in precedenza.
Reddito di cittadinanza e lavoro: quando un’offerta è congrua?
È importante soffermarsi sulla definizione di “offerta di lavoro congrua” prevista dalla normativa. Questo vuol dire innanzitutto che solo per determinate offerte di lavoro scatta la riduzione – e poi la revoca – del reddito di cittadinanza, quelle che appunto sono considerate “congrue”, e non per tutte.
Ma quando si può definire un’offerta di lavoro ”congrua”?
Per definire congrua un’offerta di lavoro questa dovrà riguardare un posto di lavoro che si trova entro gli 80 km dalla residenza (ad oggi il limite è di 100 km) o che è possibile raggiungere con i mezzi pubblici in non più di 100 minuti. Questo vale per la prima offerta.
La seconda, invece, sarà congrua indipendentemente dalla distanza, quindi potrà pervenire da qualsiasi luogo del territorio italiano.
A tal proposito verranno effettuati dei controlli dalle autorità competenti per verificare, nel caso di un’offerta di lavoro rifiutata, che questa fosse veramente congrua.
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