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Quarantene e ordinanze: così bar, ristoranti, hotel in tutta Italia attendono nuovi ristori. Quando arriveranno?

Non esiste alcun Decreto legge che tiene chiusi bar, ristoranti e alberghi e altre strutture ricettive, ma le notizie che arrivano è di centinaia di migliaia di attività con la serranda abbassata in tutta Italia per via di ordinanze locali che ne sanciscono la chiusura. Oppure l’apertura parziale, come quelle che vietano il consumo al tavolo e consentono il solo asporto. Oppure, ancora, che sono chiusi per via di contagi tra sala e/o cucina, con personale in quarantena cautelativa, che intanto tengono bloccati tutto il locale.

Questo è il turismo oggi, rafforzato dalla regola dell’accesso solo in presenza del Super Green pass ma che mette tutti gli operatori nella scomoda situazione di vivere in un lockdown ‘di fatto’ che però non dà diritto a forme di ristoro, indennizzo né tanto meno alla Cig Covid che si è fermata al 31 dicembre 2022.

Manca per tutti gli operatori del settore:

  • la proroga della Cig Covid almeno fino al termine del periodo di emergenza, 31 marzo 2022;
  • una norma che copra la quarantena e gli indennizzi;
  • i ristori per le imprese, partite Iva e i lavoratori precari stagionali, intermittenti, ecc.

Su questi punti, da giorni, stanno spingendo il M5S, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, le organizzazioni e i sindacati del settore, per ottenere un intervento normativo con nuovi ristori. Ma serve innanzitutto approvare uno scostamento di Bilancio.

Tutto è però rinviato a dopo il 24 gennaio 2022, data in cui il Parlamento si riunisce eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Per cui, nella migliore delle ipotesi, e se venisse eletto un nuovo Capo dello Stato diverso da Mario Draghi, nel mese di febbraio il Governo verrebbe autorizzato ad un altro deficit. E i ristori non si vedrebbero prima del mese di marzo o aprile a seconda dei casi e delle modalità che saranno definite per la loro corresponsione.

Diverso è invece lo scenario che potrebbe definirsi se al Quirinale venisse eletto proprio Mario Draghi. A quel punto il mese di febbraio verrebbe impiegato per formare il nuovo Governo e tutto slitterebbe di un mese, rinviando ristori e bonus al mese di aprile. Basti pensare che lo scorso anno dopo l’emanazione del Decreto Sostegni del 22 marzo 2021 i primi accrediti dei contributi a fondo perduto destinati alle partite Iva arrivarono intorno all’8 aprile, mentre gli accrediti ai lavoratori stagionali qualche giorno dopo.

Qualche chances di ricevere i sostegni anticipatamente rispetto a questa tabella di marcia ci sono. La settimana prossima il Governo approverà un decreto con il quale inietterà nell’economia circa due miliardi di euro, ma che non basteranno per soddisfare la domanda di un gruppo sempre più numeroso di operatori che richiedere interventi.

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