HomeCronaca sindacaleSmart working, intesa nel Gruppo Michelin: ecco cosa prevede

Smart working, intesa nel Gruppo Michelin: ecco cosa prevede

Il 7 gennaio scorso, tra la direzione della SAMI ITALIA e le segreterie nazionali di FilctemCgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, con il supporto delle strutture Regionali e Territoriali e dei Comitati Esecutivi, è stata firmata l’ipotesi di accordo che disciplina il lavoro agile all’interno del Gruppo Michelin Italia (SAMI).

Lo fa sapere la Filctem-Cgil in un comunicato stampa.

“L’obbiettivo dell’intesa raggiunta è stato quello di ottenere il miglior equilibrio possibile tra vita privata e vita professionale, confermando il principio per cui la socialità sul posto di lavoro continua ad essere indispensabile, tanto ai lavoratori quanto all’azienda, per il raggiungimento degli obiettivi di performance, di progresso e di evoluzione necessari alla SAMI e di crescita professionale permanente delle maestranze”: hanno affermato i segretari nazionali di Filctem, Femca, Uiltec, rispettivamente Sonia Tosoni, Lorenzo Zoli, Daniela Piras.

L’intesa prevede che il lavoratore che aderirà in modo volontario al lavoro da remoto avrà il vincolo del 40% di prestazione della sua attività in presenza, e introduceil superamento del Piano di Formazione, che sarà realizzato e condiviso dalle Parti, per l’adesione dello smart working. Innovativa la definizione dell’eliminazione delle timbrature per il lavoro svolto in presenza, volta a definire l’elemento fiduciario e di responsabilità dello svolgimento della prestazione e permettendo così al lavoratore di inserire in modo individuale le ore di prestazione straordinaria svolte nell’arco della giornata.

Il diritto alla disconnessione – hanno continuato Tosoni, Zoli, Piras – è uno dei principi cardine della presente intesa, per questa ragione sono previsti interventi immediati, anche sanzionatori, per la violazione di tale diritto, e che lo svolgimento della prestazione da remoto vieta il superamento delle 8 ore di lavoro giornaliere”. 

Nell’ipotesi d’accordo, infatti,sono sancite: le fasce di prestazione lavorativa anche non continuativa rispetto all’orario tradizionale applicato per l’attività in presenza; il vincolo delle pause mensa e quelle fisiologiche; la definizione congiunta tra team e lavoratore anche dei carichi di lavoro e dei momenti obbligatori di socialità; i tempi di recesso e disdetta con preavviso di 90 giorni, salvo il recesso per eventi imprevisti che può essere immediato; l’impegno a  facilitare l’accesso per lavoratori in condizioni di fragilità/disabilità.

“Un accordo importante – hanno concluso i segretari nazionali di Filctem, Femca e Uiltec – che, non solo è in linea con quanto previsto dal protocollo Governo-Parti sociali, ma definisce tavoli permanenti di confronto, sia nel 2022 che nel 2023, per gestire congiuntamente l’organizzazione del lavoro che sarà condizionato da una progressiva digitalizzazione e dalle nuove competenze necessarie per lo svolgimento della mansione e per la crescita professionale”.

Ora la parola ai lavoratori per la validazione dell’intesa nelle assemblee.

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