Nove milioni di euro di avanzo, frutto principalmente dell’efficientamento gestionale, ripartiti tra gli aderenti in base all’anzianità di contribuzione al Fondo e a incremento delle loro posizioni previdenziali. È questo uno dei risultati conseguiti da Cometa, il principale fondo pensione in Italia, con un patrimonio di oltre 13 miliardi di euro e quasi 450.000 iscritti.
L’avanzo gestionale complessivo, dopo delibera del Consiglio di Amministrazione, è così confluito a incrementare i valori di quota – e quindi la pensione complementare – dell’esercizio 2021 degli aderenti sulla base dei loro anni di partecipazione al Fondo.
La decisione rientra appieno nella natura negoziale di Cometa, che, in quanto associazione senza scopo di lucro, opera nell’interesse esclusivo degli iscritti.
Questo continuo lavoro di innovazione e ottimizzazione delle sue attività e funzioni, proseguito anche nel 2021, ha inoltre permesso a Cometa di ridurre significativamente i costi di gestione finanziaria e amministrativa, e conseguentemente il costo di adesione a carico degli iscritti, che ammonta oggi a soli 12 euro all’anno (1 euro al mese).
Infatti, il valore del TER (Total Expense Ratio) di Cometa – l’indicatore che rappresenta tutti i costi di gestione finanziaria e amministrativa sostenuti in un anno (a eccezione degli oneri di negoziazione e fiscali), espressi in percentuale del patrimonio di fine anno – è passato da 0,77% nel 1999 al valore attuale di 0,09%.
Per questo Cometa prevede un’onerosità complessivamente molto inferiore alle altre forme di risparmio pensionistico sul mercato, come riportato anche dall’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC) elaborato dalla autorità di vigilanza Covip.
Immagine 1: Indicatore sintetico dei costi (ISC) di Cometa.
I valori degli ISC medi di settore sono rilevati dalla Covip con riferimento alla fine di ciascun anno solare. L’onerosità di Cometa è confrontata con i valori medi, rispettivamente, dei fondi pensione negoziali (FPN), dei fondi pensione aperti (FPA) e dei piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP), considerando la stessa categoria di investimento dei comparti di Cometa. Il confronto prende a riferimento i valori dell’ISC riferiti a un periodo di permanenza nella forma pensionistica di 10 anni.
E sempre attraverso le sue economie gestionali il Fondo ha potuto anche procedere all’acquisto della sede di Milano – concepito come investimento in un’ottica di risparmio nel lungo periodo – nella quale trasferirà le attività a partire dalla primavera 2022.
Riccardo Realfonzo, Presidente del Fondo Cometa, ha dichiarato: “Sono soddisfatto per questa delibera del cda che ha redistribuito a favore dei lavoratori l’avanzo determinato dalle misure di efficientamento, e che ha permesso anche l’acquisto della sede. Il Fondo Cometa oggi può contare su una struttura organizzativa all’avanguardia In Italia e ciò rende l’adesione al Fondo particolarmente conveniente per i lavoratori, dati i bassissimi costi di adesione e gestione. Il Fondo ha raggiunto questi traguardi per volontà delle parti istitutive e grazie all’impegno del Consiglio di Amministrazione e di tutti i collaboratori. Ora siamo al lavoro per formulare una nuova politica di impegno e ridefinire i comparti di investimento, in modo da soddisfare sempre più le esigenze di rendimento degli aderenti, proteggerli, e proseguire nel solco di una finanza realmente sostenibile. Continueremo a operare nel 2022 per rendere Cometa uno strumento previdenziale sempre più diffuso, in particolare tra i giovani, e capace di dare una risposta previdenziale al passo coi tempi alle diverse esigenze dei lavoratori”.
Milano, 11 gennaio 2022
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Fonte: fiom-cgil.it