ROMA – Nuovi ristori per le aziende più colpite dalla crisi. Lo prevede il nuovo Decreto Sostegni ter nella bozza entrata nel Consiglio dei Ministri. Bozza che TuttoLavoro24.it ha potuto leggere in ESCLUSIVA per i suoi lettori.
Il testo definitivo sarà pubblicato tra pochi giorni sulla Gazzetta Ufficiale.
Nuovo fondo perduto 2022 Commercio: a chi spetta
Il ristoro consiste in un nuovo contributo a fondo perduto a favore delle imprese, che svolgono in via prevalente, attività di commercio al dettaglio identificate dai seguenti codici della classificazione delle attività economiche ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99.
Si tratta di aziende commerciali di vendita di prodotti di abbigliamento, orologi, libri, ferramenta, prodotti per la casa, commercio mobili e di antiquariato, carburante per autotrazione (benzinai), ambulanti, apparecchi tv radio ecc.
Per poter beneficiare degli aiuti queste imprese devono:
- presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro;
- aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30% rispetto al 2019.
Ai fini della quantificazione della riduzione del fatturato rilevano i ricavi dichiarati fiscalmente nei periodi d’imposta 2019 e 2021.
Alla data di presentazione della domanda le medesime imprese devono essere, altresì, in possesso dei seguenti requisiti:
a) avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese per una delle attività di cui al comma 1;
b) non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
c) non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, come da definizione stabilita dall’articolo 2, punto 18, del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, fatte salve le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato di cui al comma 3;
d) non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Al beneficio si accede su domanda. Una volta raccolte tutte le domande il Ministero per lo Sviluppo Economico provvederà a ripartire le risorse tra le imprese aventi diritto.
A ciascuna impresa sarà riconosciuto un importo determinato applicando una percentuale pari alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019, come segue:
a) 60% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 non superiori a quattrocentomila euro;
b) 50% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a quattrocentomila euro e fino a un milione di euro;
c) 40% per i soggetti con ricavi relativi al periodo d’imposta 2019 superiori a un milione di euro e fino a due milioni di euro.
Nel testo del Decreto in bozza si apprende che qualora le risorse stanziate dovessero risultare non sufficienti, il Ministero per lo Sviluppo Economico provvederà a ridurre in modo proporzionale il contributo spettante per ciascun beneficiario, in base alle risorse disponibili e al numero di domande inoltrate.
Nuovo fondo perduto 2022 Commercio: domanda
Al fine di ottenere il contributo, le imprese interessate devono presentare, esclusivamente in via telematica, una istanza al Ministero dello sviluppo economico, con l’indicazione della sussistenza dei requisiti definiti dai precedenti commi, comprovati attraverso apposite dichiarazioni sostitutive rese ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
Quest’ultimo aspetto sembra costituire una semplificazione rispetto ai precedenti interventi di ristori, perchè fanno leva sulle sole dichiarazioni sostitutive.
Dell’erogazione del fondo perduto quindi non si occuperà, in questa tornata di aiuti, l’Agenzia delle Entrate.
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