Il leader mondiale dell’armamento navale MSC, che opera sia nel settore cargo che crociere, sarabbe interessato ad entrare nella proprietà di Ita Airways la società che ha raccolto le redini di Alitalia. L’operazione avverebbe con la partnershio di Lufthansa e del Governo italiano.
Lo scrive la Fit-Cisl in una nota in si plaude all’ipotesi commerciale:
”Accogliamo con estremo favore l’ipotesi di un accordo che potrebbe portare il colosso marittimo Msc in partnership con il Governo italiano e Lufthansa ad acquisire una quotadella compagnia di bandiera, Ita Airways: si tratta di due gruppi leader nei rispettivi settori di attività che, negli anni, hanno dimostrato indiscusse capacità manageriali. Questa manifestazione di interesse dimostra anche l’apprezzamento per la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori di Ita. È altrettanto di assoluto buon senso e opportuno che lo Stato italiano rimanga all’interno di una compagnia nella quale sono state immesse ingenti risorse pubbliche conil non infondato auspicio che, a valle del disastro generato dalla pandemia, si torni finalmente a fare utili e a crescere grazie alle importanti sinergie che si genererebbero con l’ingresso di Lufthansa edi Msc”. Lo afferma Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl.
”È essenziale che nel progetto industriale si assegni un ruolo non ancillare ad Ita e che il medesimo progetto industriale permetta, con un ponderato incremento della flotta e delle destinazioni, di dare la dignità della piena occupazione a quelle migliaia di lavoratrici e lavoratori altamente professionalizzati che oggi sono ancora fuori dalperimetro aziendale -aggiunge Pellecchia-. È necessario altresì che, in questo frangente, l’Italia dimostri di saper fare sistema attuando finalmente il riordino del modello aeroportuale nazionale. Infatti il rilancio di Ita, per il quale in tanti abbiamo lavorato duramente, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori, sarebbe vanificato per l’ennesima volta se contestualmente il Governo non si occupasse concretamente di riorganizzare tutto il settore del trasporto aereo, partendo appunto dal problema della proliferazione degli aeroporti, grandi e piccoli, che, invece di fare sistema a beneficio del Paese, sono tutti in concorrenza tra loro”.
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