Parte dal 1° marzo prossimo l’erogazione dell’Assegno unico e universale ai figli che verrà erogato da Inps, sostituendo quasi tutti i benefici di legge previsti per la genitorialità. Per approfondire scarica la GUIDA completa di TuttoLavoro24.it cliccando qui.
Il decreto istitutivo dell’Assegno ha previsto che esso riguarda tutti i genitori che abbiano figli a carico, fino al compimento del 21° anno di età, a prescindere della condizione lavorativa.
Qualora entrambi i genitori siano titolari di reddito da lavoro, il decreto prevede l’erogazione di una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili.
L’importo della maggiorazione di 30 euro, precisa Inps nella circolare n. 23 del 9 febbraio 2022, spetta però in misura piena solo per i nuclei familiari con un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.
Per chi invece ha un ISEE superiore ai 15.000 euro, tale importo si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 allegata al D.lgs. 230/21 fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari o superiore a 40.000 euro.
Quali genitori prendono la maggiorazione? Come visto non tutti perchè dipende dall’ISEE. Ma non è solo l’ISEE che rileva. Secondo quanto chiarito dall’Inps hanno diritto alla maggiorazione coloro che percepiscono queste categorie reddituali:
Tali requisiti reddituali devono essere posseduti al momento della domanda.
In particolare, con riferimento ai redditi da lavoro autonomo Inps precisa che in essi rientrano anche:
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