Anche all’Assemblea organizzativa della CGIL tenutasi ieri a Rimini si è parlato del caro-bollette. A farlo sono stati il padrone di casa Maurizio Landini, Segretario della CGIL, il Segretario della UIL Pierpaolo Bombardieri e il Segretario Confederale della CISL Giorgio Graziani, chiamato a fare le veci del Segretario Generale Luigi Sbarra, assente. I tre sindacalisti hanno discusso a lungo su come riparare ai problemi dell’inflazione e del rincaro dell’energia in relazione ai rinnovi contrattuali dei lavoratori, colpiti in egual modo delle imprese dal caro-bollette.
A lanciare un avvertimento mirato è stato proprio il Segretario della UIL Bombardieri, che come riportato da il manifesto nell’edizione di oggi ha dichiarato:
«Il Patto della fabbrica che basa i rinnovi sull’Ipca, l’inflazione depurata dalla componente energia, per noi non esiste più e lo spiegheremo con le richieste salariali delle prossime piattaforme contrattuali. Senza risposte alle nostre richieste di aumenti salariali dico a Confindustria che la Uil non ha mai rimosso dal proprio vocabolario il termine conflitto».
Messaggio molto chiaro, dunque, quello lanciato da UIL a Confindustria: se i rinnovi contrattuali non prevederanno degli aumenti in busta paga per far fronte all’emergenza, la tregua tra le due Confederazioni non sarà destinata a durare a lungo.
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