Era stato annunciato in maniera ufficiosa lo scorso 4 gennaio con una nota del Ministero dello Sviluppo Economico e delle Finanze un provvedimento a sostegno di tutte quelle imprese del settore eventi, ho.re.ca., maggiormente danneggiati dall’emergenza Covid-19.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale lo scorso 19 febbraio del decreto Mise 73/2021, tale provvedimento è adesso diventato ufficiale e ufficiali sono quindi le regole attuative per accedere ai contributi a fondo perduto previsti dal Dl “Sostegni-bis” (articolo 1-ter) a favore dei settori del wedding, intrattenimento e Ho.re.ca.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e chi può farne richiesta.
Ristori Eventi, spettacoli, Horeca: le risorse
L’accesso ai contributi a fondo perduto riguarda a tutte quelle imprese operanti nell’organizzazione di eventi che hanno subito uno stop delle attività a causa delle restrizioni per il contenimento della pandemia. In particolare, il fondo complessivo di 60 milioni di euro sarà così ripartito:
- 40 milioni al settore del wedding;
- 10 milioni al settore dell’intrattenimento e dell’organizzazione di feste e cerimonie (diverse dal wedding);
- 10 milioni al settore dell’hotellerie-restaurant-catering/cafè (Ho.re.ca).
Dopo la presentazione delle domande e terminata l’istruttoria sul possesso dei requisiti, le somme saranno ripartite come segue:
- il 70% tra tutte le imprese ammesse all’agevolazione;
- il 20% delle risorse sarà destinato, in via aggiuntiva rispetto all’assegnazione di cui sopra, alle imprese ammesse con ricavi superiori a 100mila euro;
- il restante 10%, sempre in via aggiuntiva, sarà ripartito tra le imprese con ricavi superiori a 300mila euro.
Ristori Eventi, Wedding e Horeca 2022: requisiti
Per ottenere il contributo, le imprese dovranno avere sede legale o operativa in Italia e dovranno dimostrare di aver subito nel 2020 una contrazione del fatturato non inferiore al 30% rispetto a quello del 2019.
Inoltre, è necessario che per il periodo di imposta 2020 si sia registrato un peggioramento del risultato economico d’esercizio pari almeno al 30% rispetto al medesimo valore del periodo d’imposta precedente. Nel caso di imprese che abbiano iniziato la loro attività nel 2019, queste dovranno fare il confronto tra il periodo di operatività di tale anno e lo stesso periodo del 2020.
Come specificato da Il Sole 24 Ore del 22 febbraio scorso “la riduzione sarà rapportata al periodo di attività del 2019 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel registro delle imprese“. Infine, costituisce presupposto per fruire del beneficio lo svolgimento di una delle attività che l’allegato a) al decreto in esame definisce come “prevalenti“.
Proprio a tal merito, rimane da sciogliere il nodo delle imprese agrituristiche di ristorazione. Come riporta il quotidiano, infatti, queste sono contemplate dal Dm ma per loro natura non possono mai rappresentare “l’attività prevalente” dato che tali attività restano comunque subordinate all’attività agricola principale.
Ristori Eventi, Wedding e Horeca 2022: domanda
La domanda di contributo dovrà essere inviata all’Agenzia delle Entrate con istanza da far pervenire in via telematica, anche per il tramite di un intermediario delegato al cassetto fiscale.
Le istanze dovranno contenere l’indicazione della sussistenza dei requisiti richiesti dall’agevolazione e ogni operatore può presentare una sola richiesta di contributo. Questo sarà accreditato sul c/c bancario o postale indicato nell’istanza.
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