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Assegno unico figli 2022: doppio bonus per queste famiglie

Come avevamo già annunciato in un precedente articolo sul nostro sito, la busta paga di marzo si alleggerirà a causa dell’assenza dei bonus per i figli a carico, sostituiti da un unico assegno familiare erogato dall’Inps. Nel nuovo panorama disegnato dall’assegno unico emergono importanti novità che andranno a beneficio di una vasta platea di cittadini.

Assegno unico figli 2022, doppio bonus: cosa cambia in base all’ISEE

L’indice ISEE è uno dei fattori che condiziona l’importo dell’assegno unico familiare. Vediamo in che modo.

  • Il beneficio sarà massimo per i nuclei familiari con Isee pari o inferiore a 15.000 euro. L’assegno avrà quindi un importo di 175 euro mensili per ogni figlio minorenne.
  • Il beneficio sarà minimo per i nuclei familiari con Isee superiore a 40.000 euro. L’assegno avrà quindi un importo pari a 50 euro mensili per ogni figlio minorenne.
  • L’importo sarà modulato per tutte quelle famiglie il cui Isee varia tra i 15.000 e i 40.000 euro.

L’età è un’altra delle variabili che inficia sul contributo, soprattutto nel caso in cui il figlio a carico fosse disabile. In base alla maggiore o minore età del figlio si aprono, infatti, due scenari.

Assegno unico figli 2022, doppio bonus: cosa cambia se il figlio minorenne è disabile

Nel caso di disabilità di un figlio minorenne, l’importo della maggiorazione è fisso e indipendente dall’indice Isee. Ciò che conta per definire la quota dell’assegno unico è infatti il solo grado di disabilità di cui il figlio è affetto, stabilito in base alla tabella allegata al Decreto Isee (Dpcm 159/2013).

  • se la disabilità è media, ci sarà un incremento della misura pari a 85 euro mensili;
  • se la disabilità è grave, ci sarà un incremento della misura pari a 95 euro mensili;
  • se il figlio non è autosufficiente, l’incremento arriverà a 105 euro mensili.

Data l’eventualità che le due situazioni (valore ISEE basso + figlio minore disabile) possano sommarsi, è possibile ricevere un “doppio bonus“. Per esempio, una famiglia con valore Isee inferiore a 15.000 euro e composta da genitori e un figlio minore con diritto all’indennità di accompagnamento (ergo non autosufficiente) potrebbe ottenere un assegno unico di 280 euro mensili (€175 per Isee minimo + €105 per disabilità massima). La stessa famiglia con Isee superiore a 40.000 euro avrebbe invece diritto a un assegno mensile pari a 155 euro (€50 + €105).

Assegno unico figli 2022, doppio bonus: cosa cambia se il figlio maggiorenne è disabile

Nel caso di disabilità di un figlio maggiorenne, l’importo della maggiorazione cambia a seconda che il figlio abbia compiuto o meno i 21 anni di età.

  • Se ha meno di 21 anni la quota dell’assegno unico è fissa a 80 euro, a patto che la disabilità sia almeno di grado medio (come precisato dalla stessa circolare Inps 23 del 2022).
  • Se ha compiuto 21 anni e non è autosufficiente è previsto un assegno unico il cui importo varia in base all’indice Isee:
    • con un Isee fino a 15.000 euro, l’assegno avrà un valore di 85 euro mensili;
    • con un Isee superiore a 40.000 euro, l’assegna avrà un valore di 25 euro mensili;
    • con un Isee tra i 15.000 e i 40.000 euro l’importo dell’assegno sarà modulato.

In questo caso, la famiglia ha comunque la possibilità di cumulare l’assegno unico con la detrazione per familiari a carico (articolo 12 del Tuir), come di recente confermato anche dalla circolare 4/E del 2022. Tale evenienza non è prevista in assenza di figli con disabilità, dato che in questo caso nessun assegno unico verrà erogato una volta compiuti i 21 anni.

Assegno unico figli 2022, doppio bonus: cosa cambia se il figlio non è attivo

Per i figli tra i 18 e i 21 anni che non versino in condizione di disabilità l’assegno unico familiare non sarà automatico. Occorrerà infatti che questi siano attivi, che stiano cioè studiando, lavorando o che siano iscritti presso un ufficio pubblico di collocamento. Se il figlio non dovesse trovarsi in una di queste 3 condizioni nonostante non abbia raggiunto i 21 anni di età, alla famiglia non sarà riconosciuto alcun contributo (né assegno unico familiare né detrazione per figli a carico).

Come già sottolineato da TuttoLavoro24.it, questa incongruenza del sistema lascerebbe senza tutele tutti quei giovani compresi tra i 18 e i 21 anni “non attivi” (cd. NEET) dato che le agevolazioni per i figli a carico (articolo 12 Tuir) scattano automaticamente al compimento del 21esimo anno di età. Bisognerebbe pertanto che la detrazione prevista dall’articolo 12 del Tuir potesse andare a beneficio anche alle famiglie con figli non attivi appartenenti alla suddetta fascia d’età andando così a colmare l’assenza dell’assegno unico.

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