Pubblicato il decreto interministeriale che dispone l’erogazione a favore di lavoratrici e lavoratori in somministrazione del comparto sanità di un’indennità connessa all’emergenza Covid, pari a circa 800 euro, vale a dire 791,76 euro pro capite.
A darne l’annuncio sono le segreterie nazionali di Felsa-Cisl, Nidil-Cgil, UILTemp.
Si tratta dell’attuazione ritardata dello stanziamento di 8 milioni di euro previsto dal Decreto Sostegni dello scorso anno.
“Dopo diversi mesi contraddistinti da una forte mobilitazione nazionale, – si legge nella nota sindacale – che ha visto anche la proclamazione di uno sciopero generale nazionale dei lavoratori somministrati del settore lo scorso 24 luglio 2020, siamo arrivati finalmente alla pubblicazione del decreto. Nel testo della norma viene stabilito che saranno le Agenzie per il Lavoro, dopo aver ricevuto le necessarie risorse economiche dalle Aziende e gli Enti del Sistema Sanitario Regionale, a procedere al riconoscimento degli importi ai lavoratori in servizio alla data del 1 maggio del 2021”.
Dunque primo requisito per avere questo Bonus è aver lavorato come dipendente di un’Agenzia di somministrazione, in missione presso un azienda sanitaria.
Saranno queste ad erogare il bonus di circa 800 euro ai dipendenti, che devono poter vantare anche il requisito di essere in forza alla data del 1° maggio 2021.
Secondo quanto stabilito dal Decreto il Bonus spetterà a 10.104 lavoratori del comparto sanità presso le Aziende e gli Enti del SSR, divisi secondo un ripartizione regionale già predeterminata:
Un numero, quello dei beneficiari, ”da verificare e attenzionare”, scrive il sindacato perchè “appare, ad una prima lettura, sottodimensionato, soprattutto se si considerano i lavoratori somministrati impegnati nel “piano vaccini”. Le sigla sindacali infatti spingono perchè “venga garantito a tutti il diritto all’indennità!”
“Proprio su questi aspetti” – concludono dal sindacato – avvieremo immediatamente tutti gli approfondimenti necessari al fine di chiarire puntualmente l’applicazione e l’esercizio del diritto di questo importante e tanto atteso riconoscimento”.
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