HomeEconomia & LavoroGuerra Ucraina, l’allarme: “gravi e durature conseguenze” per i lavoratori agricoli

Guerra Ucraina, l’allarme: “gravi e durature conseguenze” per i lavoratori agricoli

L’allarme economico, in particolare per il settore agro-alimentare, quale conseguenza della guerra in Ucraina arriva direttamente dalla Francia.

A parlarne è il Presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, in visita al Salone Internazionale dell’Agricoltura.

Il Capo dello Stato francese si è infatti detto preoccupato dell’effetto a catena che può derivare dalla scelta della Russia di attaccare l’Ucraina e ha allertato i rappresentanti dei settori agricoli dell’impatto sull’economia d’oltralpe:

sicuramente ci saranno conseguenze nelle nostre esportazioni dei maggiori settori per i quali la Russia e diversi altri paesi del regione sono già interessati. Con conseguenze, come sappiamo, sugli sbocchi di vino, cereali, ecc..

Ma non solo sulle esportazioni, la crisi metterà a dura prova anche le filiere, come quella agricola, che più sono in crisi in questo momento. Macron avverte “questa guerra durerà e tutte le crisi che vi sono dietro avranno conseguenze durevoli. Dobbiamo prepararci con molta determinazione e anche molta solidarietà. Saremo presenti, francesi ed europei, a sostenere i nostri agricoltori».

In Francia operatori economici e commentatori hanno già messo a fuoco quali sono i rischi reali diretti per produzioni, investimenti, occupazione. Il quotidiano francese Le Monde mette in risalto che i più esposti saranno coloro che lavorano a stretto contatto con le produzioni dei cereali:

“In Ucraina sono impiantati diversi grandi gruppi, in particolare nei settori lattiero-caseario, cerealicolo e sementiero. Lactalis, che (…) ha tre siti produttivi nell’ex repubblica socialista. “In caso di rischio nelle aree in cui sono ubicati gli stabilimenti, chiederemo l’interruzione della produzione e il rientro anticipato dei dipendenti alle proprie abitazioni”, spiega il grande gruppo agroindustriale caseario. L’impennata dei prezzi dell’energia (compreso il gas utilizzato per produrre fertilizzanti), cereali e oli vegetali avrà ripercussioni anche a livello nazionale. I settori dell’allevamento dipendono molto dai cereali per l’alimentazione degli animali, in particolare pollame e suini. I loro costi di produzione erano già balzati nel 2021 (+30% per il frumento), senza che i prezzi di vendita cambiassero di pari passo. Altra fonte di tensione: la rassegna coincide con la conclusione, martedì 1 marzo, delle difficili trattative commerciali tra agroindustriali e supermercati che determinano il prezzo dei prodotti immessi sugli scaffali nel corso dell’anno e, in definitiva, l’incasso del agricoltori”.

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