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Bollette non pagate, dopo 2 anni scatta la prescrizione: la svolta in 3 sentenze

Si può non pagare le Bollette? La risposta è e arriva direttamente da un recente orientamento dei giudici amministrativi che affrontano l’annosa questione della prescrizione delle Bollette vecchie più di 2 anni. Vale a dire l’estinzione del diritto dei Gestori energetici a riscuotere gli importi non pagati delle fatture domestiche e non.

Secondo quanto si apprende da Il Fatto quotidiano in edicola oggi la dimostrazione arriverebbe da “tre sentenze del Tar del Lazio con cui sono stati respinti i ricorsi che Enel Energia, Servizio elettrico nazionale e Eni Gas e Luce hanno presentato contro il provvedimento dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato che a gennaio 2021 li ha accusati di pratiche commerciali scorrette, condannandoli al pagamento complessivo di 12,5 milioni di euro per il mancato rispetto della norma sulla prescrizione biennale delle bollette che riguardano consumi più vecchi di due anni (sia componenti fisse che variabili)“.

Stando a quanto si apprende, è vietato per i gestori energetici come Enel, Eni, Acea, ecc. inviare bollette all’utenza che siano onnicomprensive di costi che appartengono al passato, con maxi-conguagli relativi ai consumi superiori ai due anni.

Queste bollette “possono essere immediatamente contestate e non vanno saldate” nonostante “gli operatori continuano senza sosta a rivendicare questi importi in bolletta”.

“In altre parole, il Tar ha dato ragione all’Antitrust, e ai clienti, – continua il quotidiano diretto da Marco Travaglio – spiegando che le somme richieste a conguaglio dalle compagnie non devono essere richieste e non possono essere riscosse perché prescritte. E che il ritardo della fatturazione, che ha spinto le società energetiche a rigettare le istanze di prescrizione biennale presentate dagli utenti, non sta certo in capo ai consumatori”.

Quindi il ritardo della fatturazione, che poi produce ritardi nei pagamenti fino ad arrivare alla prescrizione biennale, è frutto della responsabilità di questi gestori dell’Energie e Gas e non può essere condivisa anche con i clienti.

“Ci auguriamo che ora le società cambino registro. Lo diciamo anche alla luce del caro bollette, criticità che richiede l’impegno di tutti per garantire un servizio corretto e trasparente”, dichiara Ivano Giacomelli, segretario di Codici associazione dei consumatori che ha sostenuto in giudizio la posizione in difesa degli utenti.

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