Nonostante l’inflazione galoppante da ormai 8 mesi, sono positivi i numeri sui conti pubblici del 2021 diffusi ieri dall’Istat. È un PIL migliore del previsto (+6,6%) quello fa mantenere alto l’umore, anche se i piedi vanno comunque tenuti per terra visti gli scenari globali. A spiegare meglio l’atmosfera che si respira è Corriere della Sera, che nell’edizione di oggi riporta le parole del Ministro dell’Economia:
“Il rincaro dell’energia e la guerra in Ucraina renderanno più complesso il quadro congiunturale e le prospettive economiche. Ma ci muoviamo su solide basi.”
Con queste parole il Ministro Daniele Franco invita alla prudenza, ma comunque fa intendere che c’è speranza e che le cose stanno andando meglio di come ci si aspettava. Le “solide basi” a cui il Ministro allude sono il rapporto deficit/Pil, che il governo prevedeva scendesse dal 9,6% del 2020 al 9,4% del 2021, mentre invece, grazie all’ottimo prodotto interno lordo, si è chiuso al 7,2%, e il rapporto debito/Pil, per cui vale lo stesso discorso: la crescita più robusta ha consentito un calo al 150%, mentre il governo si aspettava di passare dal 155,6 al 153,5%. Meglio, dunque, di quanto pronosticato fino a qualche settimana fa anche dallo stesso governo, anche se ci si augura che la crescita non sia legata solo a fattori temporanei, come sottolinea pure il quotidiano.
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