ROMA – Sono sufficienti 90 euro di aumento per i lavoratori della Vigilanza privata? E’ questo l’interrogativo che tiene accesa la trattativa sindacacale per il rinnovo del contratto collettivo di settore. A renderlo noto è un comunicato di Fisascat-Cisl, il sindacato dei lavoratori che in un comunicato da conto di come stiano andando le trattative.
Si apprende che le Associazioni Datoriali hanno dichiarato la volontà di riconoscere un aumento salariale – calcolato sull’attuale 4° livello delle Guardie Particolari Giurate – di € 90,00 distribuite nell’arco di una vigenza di quattro anni e € 100 per i Servizi Fiduciari e una disponibilità di “una tantum” di € 350,00 valevole solo per il personale della Vigilanza Privata, che costituisce un’apertura rispetto alle posizioni precedentemente espresse, ma da erogare in welfare.
L’aumento andrebbe riparametrato per tutti gli altri livelli, considerando anche l’attuale base retributiva delle due sezioni (Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari) calibrandoli nel nuovo impianto di classificazione unica.
L’impianto della proposta si strutturerebbe su una classificazione unica su 6 livelli, nella quale inserire dei sottolivelli (2 per i servizi di sicurezza e 2 per le GPG) che rappresenterebbero il percorso di inserimento al sesto livello per i Servizi di sicurezza, e al quarto per le Guardie Giurate.
A titolo esemplificativo, il 6° livello a regime per i servizi di sicurezza si raggiungerebbe dopo un percorso di 24 mesi mentre per le Guardie Particolari Giurate, identificate strutturalmente nel livello 4° livello di inquadramento, sarebbe previsto il raggiungimento dopo un percorso di 48 mesi.
In questa nuova struttura, l’attuale livello F, incrementato dal corrispondente aumento economico, verrebbe superato nei primi 12 mesi di vigenza contrattuale e progressivamente si arriverebbe al superamento del livello E.
Al netto della “una tantum”, è stato confermato quanto già emerso nei precedenti incontri: la proposta datoriale continua ad essere inaccettabile dal punto di vista economico e della durata del Contratto nazionale (quasi cinque anni) sia dal punto di vista della necessità, da sempre espressa come organizzazioni sindacali, di recuperare il differenziale relativo al salario dei livelli di inquadramento dei servizi di sicurezza, con il perdurare la presenza dei noti e conclamati problemi di insufficienza salariale.
Nonostante le distanze, le parti si sono impegnate ad effettuare un ulteriore supplemento di verifica al proprio interno, con la volontà di proseguire il percorso negoziale; condizione indispensabile anche per la conclusione del confronto sulle materie del mercato del lavoro e dell’orario di lavoro, della contrattazione integrativa e del cambio di appalto.
Per questo sono state programmate ulteriori due giornate di trattativa per il 18 e 21 marzo prossimi.
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