Non è una novità per i percettori di NASpI vedersi ridurre l’importo del sostegno economico di mese in mese. Come stabilito dalla legge istitutiva nel 2015, infatti, l’entità della NASpI subisce una decurtazione pari al 3% ogni mese dal quarto mese di fruizione.
Tuttavia, tra le tante misure poste in essere dal Governo per far fronte alla crisi economica causata dal Covid nel 2021, ce n’è una in particolare che riguarda proprio il décalage e i cui effetti sulle NASpI continuano a farsi sentire anche nel corso del 2022.
La buona notizia per il 2021 (da giugno a dicembre) risiedeva nel fatto che l’INPS, proprio per aiutare economicamente tutti i lavoratori disoccupati durante l’emergenza sanitaria, aveva deciso di sospendere la decurtazione del 3% mensile così da lasciare qualche qualche euro in più nelle loro tasche.
Tale sospensione, prevista dal decreto Sostegni bis, sarebbe dovuta partire a giugno 2021, per poi durare fino a tutto dicembre. Tuttavia, con l’applicazione della legge da parte di INPS solo da settembre/ottobre, i disoccupati percettori NASpI hanno ricevuto in ritardo il beneficio, recuperandolo con le quote arretrate.
Nessun regalo però da parte dello Stato, dato che lo stesso decreto che stabiliva la sospensione della decurtazione prevedeva pure un meccanismo di ”recupero” degli importi non scalati da INPS da giugno a dicembre.
In pratica, chi si è visto sospeso il décalage riceve dal 1° gennaio 2022 un importo calcolato applicando le riduzioni che sarebbero state attuate in via ordinaria, come se l’interruzione avvenuta nel 2021 non ci fosse stata. Di fatto, come si diceva, una ”restituzione” del 3% all’Inps.
Restituzione da sommare alla normale decurtazione del 3%, che come abbiamo detto torna in auge con l’avvento del nuovo anno.
Esattamente come la somma NASpI percepita a febbraio relativa al mese di gennaio, anche quella pagata a marzo per il mese di febbraio vedrà dunque un doppio taglio: non solo prosegue il décalage mensile del 3%, ma sull’assegno verranno applicate anche tutte le riduzioni non operate nel corso del 2021. La restituzione e la ripresa della sospensione determineranno quindi una riduzione secca del 6%, così come già era avvenuto a gennaio e febbraio e come continuerà anche con le mensilità NASpI di marzo, aprile e maggio.
Ma le brutte notizie non finiscono qui: oltre alla decurtazione totale del 6%, va anche considerato che l’importo pagato a marzo sarà inevitabilmente più basso data la durata minore del mese di febbraio.
L’INPS infatti calcola l’importo della NASpI considerando sempre 30 giorni (anche per i mesi di 31), fa eccezione però febbraio, in cui ai fini della disoccupazione vengono calcolati solo 28 giorni. Il percettore perderà quindi 2 giorni di indennità.
Pertanto, il calcolo basato su 28 giorni e non sui soliti 30 inciderà negativamente sull’accredito finale e nel mese di marzo l’Istituto elargirà quindi un sussidio economico inferiore rispetto a quello di tutte le altre mensilità.
Gli unici a salvarsi dalla restituzione della decurtazione del 3% sono coloro che non hanno beneficiato di tale aiuto perché hanno iniziato a percepire la NASpI a partire dal 1° ottobre 2021, così come chiarito dallo stesso Istituto con questa circolare. Inoltre, il meccanismo di recupero INPS non riguarda le NASpI che coprono i periodi di disoccupazione decorrenti a partire dal 1° gennaio 2022, non coperti dal Decreto Sostegni bis.
Ma anche per coloro che hanno compiuto i 55 anni di età sono previste delle novità in tema NASpI. Come avevamo già anticipato ai nostri lettori il mese scorso, per gli ultra 55enni l’applicazione del meccanismo del taglio del 3% è posticipato all’8° mese, ben 4 mesi più tardi. La novità si applica però solo per gli eventi di disoccupazione coperti da NASpI che decorrono dal 1° gennaio 2022. Ciò significa che gli ultra 55enni che hanno iniziato a percepire la NASpI nel 2021 non hanno diritto allo spostamento in avanti del taglio del 3% (per loro parte dal 4° mese “ordinario”).
Inoltre se avevano la NASpI in corso alla data del 1° giugno 2021 oppure hanno iniziato a percepirla dal 1° giugno 2021 al 30 settembre 2021, subiranno anch’essi il taglio del 3% con applicazione del meccanismo di “recupero” – perché hanno beneficiato della sospensione del Sostegni bis – con ulteriore abbattimento del 3% dell’indennità. Per un riduzione complessiva pari al 6% iniziata a gennaio 2022, che prosegue per quanti mesi è durato il beneficio della sospensione nel 2021.
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