Nuova sorpresa per le famiglie che ricevono o stanno ancora aspettando di ricevere l’Assegno unico figli di competenza marzo 2022. Stavolta però la sorpresa non è particolarmente piacevole e arriva da Inps, attraverso un messaggio via social, in cui spiega come stanno precedendo i pagamenti delle maggiorazioni previste per i genitori che lavorano.
Ma quali maggiorazioni? La legge sull’Assegno unico stabilisce che per alcune categorie di famiglie devono essere previsti importi maggiorati oltre alla quota base dell’Assegno.
In particolare per i genitori che siano titolari di reddito da lavoro, il decreto prevede l’erogazione di una maggiorazione per ciascun figlio minore pari a 30 euro mensili.
La maggiorazione di 30 euro mensili, secondo quanto scrive Inps nella circolare n. 23 del 9 febbraio 2022, compete nella misura piena solo per chi appartiene ad un nucleo familiare con un ISEE pari o inferiore a 15.000 euro.
Per chi invece ha un ISEE superiore ai 15.000 euro, tale importo si riduce gradualmente secondo gli importi indicati nella tabella 1 allegata al D.lgs. 230/21 fino ad annullarsi in corrispondenza di un ISEE pari o superiore a 40.000 euro.
Ma al di là dell’ISEE la maggiorazione spetta in tutti i casi di lavoro? Anche qui la risposta ce la offre Inps. Alla maggiorazione hanno diritto coloro che percepiscono queste categorie reddituali:
Tali requisiti reddituali devono essere posseduti al momento della domanda.
Nelle scorse ore Inps, però, ha dato un’altra informazione – certamente in distonia rispetto a quanto scritto nelle circolari precedenti. Ecco cosa scrive ad un utente:
Dunque secondo la pagina social dell’Istituto una famiglia di lavoratori composta da un lavoratore dipendente ed uno autonomo, dove solo il primo aveva diritto fino a febbraio agli ANF (Assegni nucleo familiare), non avrebbe diritto alla maggiorazione.
Si tratta di una informazione che lascia molto perplessi considerato che, come visto, Inps stesso in una circolare era stato molto chiaro nell’affermare – anche per non operare irragionevoli discriminazioni – che la maggiorazione spetta sia per i redditi da lavoro autonomo sia per quelli da lavoro dipendente.
Il modo migliore per controllare se Inps, in presenza dei suddetti requisiti, ha applicato la maggiorazione di 30 euro sulla quota minima, è verificare i conteggi anche con l’aiuto di un Caf o Patronato.
Resta aggiornato con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.
Segui la nostra pagina Facebook facendo clic qui.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].