Una legge sul salario minimo che stabilisca una quota minima che non vada al di sotto dei 9 euro lordi e che aiuti le famiglie ad affrontare questa fase di rialzo incontrollato dei prezzi. A sostenerlo è, ancora una volta, l’ex Ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, senatrice del M5S, che sottolinea la sua posizione con un post su Facebook, dopo aver preso parte venerdì scorso ad un convegno organizzato da Magistratura democratica e Comma 2.
“Ho ribadito che salari da 6 o 7 euro lordi all’ora – scrive – non permettono a un lavoratore di vivere una vita dignitosa, costruire un progetto di vita, pensare di fare figli. Si viola un principio costituzionale. La politica e, aggiungo, le parti sociali, devono avere il coraggio di sedersi e porre rimedio a questa grave situazione”.
“La nostra proposta è sul tavolo. – aggiunge la Catalfo – Il disegno di legge a mia firma individua dei criteri precisi per definire quali sono i contratti leader ed eliminare quelli “pirata”. A ciò aggiunge un’altra previsione: la fissazione di una soglia di dignità, che il mio testo individua in 9 euro lordi, che interviene laddove il minimo salariale di un contratto collettivo è troppo basso. Non è certamente un buon punto di partenza il fatto che in commissione Lavoro al Senato siano stati presentati, da alcune forze politiche, emendamenti per sopprimere il riferimento alla soglia. L’approvazione di una legge sul salario minimo garantirebbe un vantaggio alle famiglie, ancor di più in un momento in cui l’inflazione e i prezzi di luce e gas sono in aumento. Non lasciamoci sfuggire questa importante occasione”.
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