Nuovi provvedimenti anti crisi per aiutare famiglie e imprese. I partiti politici li vogliono, il Governo ci pensa ma al momento non sembra voler dare una sterzata vera e propria. Per quali motivi ce lo spiega il quotidiano La Stampa in edicola oggi:
“Oggi una cabina di regia della maggioranza e il consiglio dei ministri approveranno il documento di economia e finanza (Def), subito dopo Pasqua ci sarà un nuovo decreto per gli aiuti alle imprese che varrà al massimo cinque miliardi di euro. Per affrontare la cirsi ci vorrà molto di più, ma quello sarà solo il primo tempo”.
Un primo decreto dunque ci sarà subito dopo Pasqua, intorno al 20 aprile, con aiuti diretti sostanzialmente alle sole imprese. Ma di questa iniziativa “debole” non sono soddisfatti partiti come M5S e Lega che invece spingono per uno scostamento di Bilancio. Vale a dire un’autorizzazione, da parte del Parlamento, a creare uno deficit, nuovo debito, così da avere una torta più grande ed allargare la platea dei soggetti a cui saranno destinati gli aiuti.
Molto dipenderà dagli accordi che saranno presi con Bruxelles, si parla infatti di un nuovo Recovery plan che ha come primo ‘sponsor’ il presidente francese Emanuel Macron, ma anche altri leader europei.
”Draghi conta di avere da lì i fondi per un intervento massiccio. Se viceversa dovesse mancare l’accordo fra i leader, fra fine maggio e inizio giugno si sentirà legittimato a un intervento in forte deficit con risorse nazionali. Le cifre potrebbero avvicinarsi a quelle ipotizzate in queste ore dal Partito Democratico, fra i quindici e i venti miliardi di euro”.
Dunque, l’intervento che si annuncia è in due tempi. Un primo decreto di 5 miliardi immediatamente dopo Pasqua e, un altro, aggiuntivo ma più sostanzioso tra maggio e giugno che, secondo quanto scrive il quotidiano torinese, Draghi punterà a mettere in campo anche se non arriveranno risorse europee. Interventi a sostegno dell’economia per un totale che potrebbe quindi raggiungere 25 miliardi di euro.
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