HomeEvidenzaReddito di cittadinanza, restituzione tagli gennaio-marzo 2022? Sì ma con una legge

Reddito di cittadinanza, restituzione tagli gennaio-marzo 2022? Sì ma con una legge

Sui tagli operati da Inps alle rate del Reddito di cittadinanza tra le mensilità di gennaio e marzo 2022, a causa della compresenza nel nucleo familiare di beneficiari di altre prestazioni sociali, si muove FISH.

L’associazione a tutela dei disabili e portatori di handicap in una nota stampa si appella al Governo per un urgente intervento normativo riguardo alla rimozione degli effetti dell’incremento cd. “al milione” delle pensioni di invalidità sul reddito di cittadinanza. Serve una legge quindi, per la restituzione, non è sufficiente una decisione Inps.

Nel corso di questi ultimi mesi, si legge, ed in principal modo dal 27 gennaio 2022, si sono moltiplicate le segnalazioni arrivate alla scrivente Federazione da parte di molte famiglie con persone con disabilità all’interno del loro nucleo familiare che hanno notevoli problemi finanziari e che risultano avere diritto sia alla pensione di invalidità che al Reddito di Cittadinanza, a seguito all’avvenuta decurtazione da parte dell’INPS delle somme da esse percepite ed in altri, all’azzeramento totale, del Reddito di Cittadinanza.

La problematica è stata dettata dall’aumento delle pensioni di invalidità a seguito della Sentenza 152/20 della Corte Costituzionale che ha portato ad un aumento variabile dei suddetti emolumenti percepiti da invalidi civili totali, ciechi civili assoluti e sordi.

Tale incremento, allo stato, non avendo natura prettamente assistenziale, non solo concorre al calcolo ISEE ma soprattutto riverbera i suoi effetti sulla erogazione del reddito di cittadinanza nella misura in cui esso rileva ai fini della determinazione del reddito familiare.

Per effetto di ciò, moltissime famiglie al cui interno vi sono percettori della pensione di invalidità civile “maggiorata”, si sono visti decurtare o addirittura azzerare il reddito di cittadinanza in ragione per l’appunto dell’incidenza del c.d. “incremento al milione” sul reddito familiare complessivo. Questo è successo a gennaio e soprattutto in coincidenza dell’erogazione della mensilità di marzo, liquidata nei giorni scorsi, in ritardo, come documentato da TuttoLavoro24.it in un articolo.

Risulta pertanto essenziale modificare i parametri per la concessione del reddito di cittadinanza alla luce dell’aumento delle pensioni di invalidità, sottolinea FISH nella nota.

Tali assunti giuridici erano stati già oggetto di una proposta di emendamento che la FISH aveva proposto tramite il Decreto sostegni ter. Benchè tale emendamento sia stato respinto, la Federazione ora si appella, chiedendo il sostegno di tutte le cittadine ed i cittadini con disabilità e le loro famiglie affinchè i benefici incrementali della pensione di invalidità non vengano considerati ai fini del rispetto dei requisiti reddituali e patrimoniali necessari alla percezione del Reddito di Cittadinanza.

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