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Reddito di Cittadinanza, slittano ancora i controlli per sapere chi (non) ne ha diritto

Doveva arrivare entro il 31 marzo una convenzione per agevolare i controlli sui beneficiari del Reddito di Cittadinanza condannati per reati incompatibili con l’erogazione del sussidio, come associazione di stampo mafioso o prostituzione minorile. Tuttavia, di tale accordo tra Inps e Ministero della Giustizia ancora non c’è traccia. Era stato il Governo Draghi a volere una convenzione ad hoc, mettendola nero su bianco nell’ultima Legge di Bilancio. L’obiettivo era chiaro:

Mettere le banche dati di Inps e ministero della Giustizia in condizione di parlare tra loro, per individuare all’istante i percettori del sussidio condannati con sentenza passata in giudicato da meno di dieci anni per i reati incompatibili con il beneficio, come riportato da Il Messaggero nell’edizione del 19 aprile 2022.

Secondo quanto scritto dal quotidiano, il ritardo della stipulazione della convenzione tra ministero della Giustizia, ministero del Lavoro e Inps sarebbe da imputare all’impossibilità per quest’ultimo di accedere al casellario giudiziale a causa della mancata digitalizzazione. All’Istituto di Via Ciro il Grande spetterebbe infatti il compito di trasmettere al ministero della Giustizia l’elenco dei soggetti beneficiari del Reddito di Cittadinanza, dopodiché il dicastero presieduto da Marta Cartabia avrebbe sessanta giorni di tempo per comunicare all’istituto di previdenza quali individui scartare per via della fedina penale sporca. Per tirare acqua al suo mulino, l’Inps fa sapere che comunque i controlli che sta effettuando per scovare incongruenze tra chi percepisce RdC pur risultando intestatario di un’auto di lusso stanno dando i loro frutti, grazie soprattutto alla convenzione per la trasmissione dei dati stipulata con l’ACI (clicca qui per sapere quali requisiti devono rispettare gli autoveicoli dei percettori di RdC).

Inoltre, tra gennaio del 2021 e febbraio di quest’anno le forze dell’ordine hanno smascherato una mega truffa costata allo Stato più di 5 milioni di euro, indebitamente finiti nelle tasche di chi il Reddito di Cittadinanza non aveva diritto a riceverlo. Pertanto, anche alla luce di questi ultimi avvenimenti, una Convenzione ad hoc si fa sempre più urgente.

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