Sono 1 milione e 393 mila i giovani presi in carico dai servizi per l’impiego nell’ambito del programma Garanzia Giovani. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto quadrimestrale di monitoraggio, con dati aggiornati al 31 dicembre 2021 di ANPAL.
Si tratta dell’84,8% del totale dei registrati al programma. Sono in prevalenza giovani diplomati (58,1%), di età compresa tra i 19 e i 24 anni (56,1%) e con maggiori difficolta di inserimento nel mercato del lavoro: il 79,7% presenta valori medio-alti e alti della probabilità stimata di permanere nella condizione di NEET dopo 12 mesi dalla presa in carico.
Gli interventi di politica attiva erogati ai partecipanti di Garanzia Giovani sono 1 milione e 788 mila, di cui 754 mila servizi al lavoro (azioni di orientamento e accompagnamento al lavoro) e 1,034 milioni misure di politica attiva (55,9% tirocini, 20,1% incentivi occupazionali e 17,3% formazione).
I giovani avviati a un intervento di politica attiva sono circa 830 mila e di questi il 92,6% ha concluso il percorso.
Rispetto al quadrimestre precedente si evidenzia una leggera crescita del numero dei registrati, a fronte di una contrazione del numero dei presi in carico e degli avviati. Confrontando nel complesso il 2021 con l’annualità precedente si osserva un aumento sia nel numero dei registrati sia dei presi in carico sia degli avviati alle politiche attive. Tuttavia, la dinamica dei flussi per quadrimestre di queste ultime due annualità è influenzata dagli andamenti ciclici della pandemia, caratterizzati da alternanza di periodi di minore e maggiore restrizione. Il confronto con il periodo pre-pandemia conferma l’esistenza di un trend decrescente nei flussi di adesione e presa in carico già in atto da fine 2017.
A un anno dalla presa in carico il 43,6% ha un’occupazione, valore che sale al 48,4% per chi successivamente alla presa in carico ha avuto uno o più interventi di politica attiva, e scende al 34,8% per chi non ha avuto misure di politica attiva.
Complessivamente al 31 dicembre 2021 il tasso di inserimento occupazionale di tutti i giovani che hanno concluso una o più politiche del programma Garanzia Giovani è del 64,6%, più elevato per gli uomini (67,3%) rispetto alle donne (61,7%). Dal punto di vista contrattuale, a differenza del precedente Rapporto di monitoraggio, si assiste a una leggera diminuzione della quota di lavoratori a tempo determinato, che scende al 21,1% (-0,9%), mentre sale al 75,8% (+1%) la quota di occupati con un contratto di natura stabile (a tempo indeterminato o di apprendistato).
Il Rapporto presenta inoltre due specifici approfondimenti.
Si riportano alcune prime evidenze di un’indagine campionaria condotta da ANPAL sui partecipanti al Programma Garanzia Giovani, somministrando tra novembre 2020 e maggio 2021 un questionario ad un campione di 24 mila giovani, volto ad esplorare i giudizi rispetto al percorso di politica attiva concluso, al tipo di occupazione trovata o ai motivi per cui si è in cerca di lavoro. Essendosi l’indagine svolta in piena emergenza sanitaria, nel Rapporto si propone una prima analisi sugli effetti che l’emergenza Covid-19 ha avuto sulla fiducia dei giovani. Nella percezione degli intervistati l’emergenza sanitaria ha influito negativamente sulla condizione lavorativa, sulla situazione economica e sul tempo libero, mentre non ha avuto influenza sulle condizioni di salute e di studio. Tra i giovani che si dichiarano in cerca di lavoro, c’è la speranza di riuscire a trovare un lavoro più redditizio nel 30,6% dei casi, c’è la necessità di trovare un lavoro perché quello attuale è a termine nel 17,1%, c’è il timore di perdere l’attuale lavoro nel 13,6% dei casi. Considerando chi ha perso lavoro perché licenziato o posto in mobilità, il 43,6% ritiene che tale condizione sia da attribuire all’emergenza Covid-19. Se in generale i giovani reputano più che discreta la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti, quando si chiede loro di esprimersi sul grado di fiducia riguardo al futuro lavorativo, chi è in cerca di lavoro dichiara nel 48% dei casi che è diminuita la speranza di riuscire a trovare nel medio termine (entro un anno) un lavoro soddisfacente.
L’altro approfondimento è un focus sul progetto Crescere in digitale (CiD), che ha come obiettivo quello di consentire ai giovani di acquisire specifiche competenze in ambito digitale, utili per l’inserimento nel mondo del lavoro. A conclusione di un corso online su temi legati agli strumenti e alla strategia web per le PMI, tenuto da professionisti e accademici esperti, i giovani che hanno superato il test di verifica partecipano ad un laboratorio di formazione specialistica che prevede anche incontri formativi assistiti con le imprese interessate ad ospitare un tirocinante. In esito ai colloqui con le imprese, il giovane selezionato ha la possibilità di essere inserito in azienda per effettuare un tirocinio. Il progetto ha coinvolto complessivamente 7.059 NEET (soprattutto giovani “adulti”, con un titolo di studio medio-alto, residenti nelle regioni del Mezzogiorno), la maggior parte dei quali ha effettuato un tirocinio presso un’impresa. Al 31 dicembre 2021, il 44,7% dei tirocinanti risulta occupato e il 16,1% ha ottenuto un contratto di lavoro nell’azienda presso cui ha svolto il tirocinio.
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