È stato varato nella giornata del 21 aprile scorso il decreto con la riforma del sistema scolastico. Il decreto legge, varato dal Governo, attende ora l’approvazione del Parlamento. Dopodiché, sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale a decretarne l’ufficialità. In questo articolo vi avevamo anticipato il primo giudizio del quotidiano il manifesto, contrario alla nuova riforma che prevede, tra le altre cose, una formazione continua degli insegnanti e il superamento di alcune prove con cadenza quadriennale, dalle quali dipenderanno gli scatti stipendiali. Ma i cambiamenti riguardano anche il sistema di reclutamento degli insegnanti. Vediamo, in breve, le novità più sostanziali previste dalla nuova riforma.
Per quanto riguarda il reclutamento degli insegnanti, sono tre i percorsi che la nuova riforma prevede per arrivare alla cattedra. Vediamoli:
Con la nuova riforma la formazione in servizio dei docenti diventa continua e strutturata in modo da favorire l’innovazione dei modelli didattici, con particolare riferimento alle competenze linguistiche e digitali, come si legge nell’art. 16-ter comma 1. Tale formazione dovrà essere svolta nell’ambito dell’orario lavorativo.
Viene poi introdotto un sistema di aggiornamento e formazione con una pianificazione su base triennale (comma 1-bis) che consentirà agli insegnanti di acquisire conoscenze e competenze per progettare la didattica con strumenti e metodi innovativi. I percorsi svolti saranno anche valutati con la possibilità di accedere, in caso di esito positivo, a un incentivo salariale. I percorsi di formazione continua saranno definiti dalla Scuola di alta formazione, istituita con la riforma (i cui compiti sono disciplinati dall’art. 16-bis).
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