INAIL, sale il PIL e aumentano i morti sul lavoro: boom per Industria, Servizi, Agricoli

Riparte l’attività economica dopo restrizioni, quarantene e lockdown, e di conseguenza risalgono anche i morti sul lavoro. A sostenerlo è il quotidiano il manifesto in edicola oggi nel “leggere” i dati INAIL sugli infortuni e morti sul lavoro.

“Da quando è iniziato il rimbalzo tecnico del Pil (+6%) – si legge – dopo il crollo clamoroso del 2020 (-8,9%), spinto da bonus fiscali come il 110% nell’edilizia, il legame è evidente, ma rimosso a costo di centinaia di vite e migliaia di infortunati. Lo scandalo del cinismo quotidiano”.

I numeri, in particolare, sono impietosi, e fanno segnare un trend positivo del 2022 sul 2021:

“Tra gennaio e marzo 2022 i morti del lavoro sono stati 189, quattro in più rispetto all’anno scorso. Quest’anno sono morte più donne: 24 contro 14 del 2021 (+71,43%). La media, fino ad oggi, è di oltre due morti al giorno. Crescono le morti «in itinere», cioè sulla strada per raggiungere il luogo di lavoro. Rispetto al primo trimestre del 2021, nel 2022 sul tragitto casa-lavoro le vittime sono passate da 31 a 51. L’aumento ha interessato in particolare il settore dell’industria e dei servizi (da 158 a 160 denunce) e quello dell’agricoltura (da 16 a 20 casi). Le denunce di infortunio sul lavoro sono aumentate addirittura del 50,85%: 194.106. Sono avvenute in particolare nei settori dei trasporti e magazzinaggio (+166,9%), nella sanità e assistenza sociale (+110,4%) e nell’amministrazione pubblica (+73,8%)”.

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