Dovevano durare solo un mese le misure per il taglio delle accise sui carburanti previste dal decreto legge “Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina“ dello scorso marzo. Più noto come Decreto Energia o Decreto Taglia Prezzi, il DL ha avuto come conseguenza (positiva) quella di ridurre il prezzo di vendita della benzina e del gasolio, soprattutto dopo l’impennata alle stelle dovuta, appunto, all’emergenza in Ucraina.
Nell’articolo del mese scorso, TuttoLavoro24.it aveva indagato sul reale effetto del taglio delle accise, chiedendosi di quanto si riducesse il prezzo del carburante e, di conseguenza, a quanto ammontasse il risparmio nelle tasche dei consumatori.
La riduzione è di 25 centesimi più Iva. Cosicché il taglio effettivo per chi ha la partita Iva è di 25 centesimi secchi poiché possono scaricarsi l’Iva, mentre per i consumatori che non hanno la partita Iva il taglio è di 30,5 (Iva inclusa).
Va anche detto che per i trasportatori con partita Iva il taglio delle accise sul gasolio comporterà un sostanziale azzeramento del rimborso sulle accise di cui erano già beneficiari. Lo sconto praticato infatti non raggiunte l’attuale rimborso sulle accise per il gasolio a uso commerciale stabilito in euro 403,22 decreto legge n.193/2016.
Come anticipato a tempo debito e all’inizio dell’articolo, lo sconto sarebbe dovuto durare per soli 30 giorni a partire dal 22 marzo 2022, ossia fino al 21 aprile scorso. Tuttavia, visto il protrarsi della guerra in Ucraina e dei suoi effetti nel panorama internazionale, il Consiglio dei Ministri riunitosi ieri ha dato il via libera alla proroga del taglio delle accise: stando a quanto riportato da una nota di Palazzo Chigi dal 3 maggio 2022 fino all’8 luglio 2022 i consumatori continueranno a beneficiare della riduzione del prezzo dei carburanti.
L’intervento, aggiunge l’Agenzia di stampa, verrà esteso anche al metano, per cui l’accisa va a zero e l’Iva viene ridotta al 5%.
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