Il Bonus 200 euro non basta per sostenere le famiglie dall’ondata inflazionistica, lo dicono da giorni imprese, con Confindustria in testa, e sindacati. Di ieri le parole del Segretario Cgil Maurizio Landini di portare all’insù l’importo dell’Una tantum e di rendere strutturali i tagli al cuneo fiscale in modo da far salire lo stipendio netto dei lavoratori (clicca qui).
E ha proprio l’obiettivo di far salire lo stipendio netto dei lavoratori la misura che dovrebbe essere varata con il prossimo Decreto Aiuti che dovrebbe arrivare nel mese di luglio: un taglio al cuneo fiscale, cioè al prelievo in busta paga su tasse e contributi, in modo da far salire il “netto in busta” e mette più soldi in tasca ai lavoratori.
Ad anticipare la notizia di questo ulteriore “Bonus” ma questa volta sul cuneo fiscale, che per i lavoratori dipendenti si aggiunge al Bonus 200 euro, è il quotidiano Il Sole 24 Ore in edicola oggi.
“L’obiettivo dell’esecutivo è quello di inserire una misura dalla fisionomia strutturale nella prossima legge di bilancio” ma c’è chi nel Governo spinge per “far scattare una sorta di ‘mini-antipasto’ con un nuovo decreto legge Aiuti che potrebbe vedere la luce nel mese di luglio”.
“Al momento la dote sarebbe di 5 miliardi“, scrive “Il Sole”, ma la dote definitiva sarà fissata più in avanti, e saranno “destinati a finanziare interventi concentrati su una platea di soggetti con redditi medio-bassi sotto i 35mila euro”.
Ma il quotidiano economico entra maggiormente nel dettaglio, precisando che “alcune ipotesi di intervento fisserebbero l’asticella a 15-20mila euro per far rendere tangibile l’intervento”. Insomma riducendo la platea dei beneficiari si pensa così di far in modo da alzare il valore del Bonus, anche se resta da capire quale sarà il beneficio economico che porterà questo “Bonus cuneo”. Il Sole 24 Ore non avanza alcuna ipotesi in tal senso.
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