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Reddito di Cittadinanza, l’azienda potrà segnalare chi rifiuta offerta di lavoro. Ok del M5S [ESCLUSIVA]

Il 22 giugno scorso durante una interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha preso la parola il deputato Paolo Zangrillo. Il politico di Forza Italia nel suo intervento ha anticipato l’arrivo di un emendamento che ha come obiettivo quello di stimolare i percettori del Reddito di Cittadinanza ad accettare le offerte di lavoro. Ma vi è anche un altro obiettivo, non troppo celato, quello di contrastare la prassi dei percettori di Reddito di cittadinanza – denunciata da molte aziende – di dichiararsi disponibili a lavorare in nero, pur di continuare a percepire il sussidio.

Uno degli elementi che da certamente risalto alla notizia è che tale emendamento è firmato anche dal Movimento 5 Stelle, partito che ha fortemente voluto il RdC e continua a difenderlo davanti agli innumerevoli attacchi delle forze politiche.

Ecco le dichiarazioni del deputato Zangrillo:

“nel prossimo decreto-legge Aiuti che discuteremo in Aula sarà presentato un emendamento, a firma anche del MoVimento 5 Stelle, che riconoscerà la facoltà al datore di lavoro di contattare direttamente il percettore di reddito di cittadinanza per offrirgli un posto di lavoro e, nel caso di risposta negativa, di segnalare al centro per l’impiego il rifiuto della proposta congrua. Questo a conferma del fatto che i centri per l’impiego non funzionano, questo a conferma del fatto che la struttura di questo istituto è del tutto inutile rispetto all’obiettivo di favorire l’impiego dei percettori di reddito di cittadinanza”.

Dunque la proposta di modifica alla normativa sul Reddito di Cittadinanza, che a quanto sembra avrà una larghissima maggioranza in Parlamento ed in quel caso è destinata a diventare legge, prevede che il rifiuto di un’offerta di lavoro di un’azienda, da parte dei percettori RdC, è – di fatto – equiparata al rifiuto di un’offerta di lavoro del Centro per l’Impiego. Con conseguente applicazione delle sanzioni previste in questi casi. Ai datori di lavoro verrebbe quindi dato un potere di ”segnalazione” del rifiuto dell’offerta di lavoro, da parte del beneficiario del sussidio. Allargando quindi il controllo sull’uso (e abuso) del RdC.

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