La società italiana avrebbe prodotto 1 milione di poveri in più se il Governo Conte-bis non avesse messo in atto quelle politiche di sostegno che hanno aiutato milioni di italiani a gestire le difficoltà della crisi pandemica ed economica. Lo scrive l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano in edicola, commentando i dati dell’ultimo rapporto ISTAT sulla situazione socio-economica del Paese:
“In quel periodo crebbero di molto le richieste di Reddito di cittadinanza, cui fu affiancato il Reddito di emergenza; ai lavoratori autonomi e a una serie di categorie di precari furono concessi benefici da 600 euro prima e 1.000 euro dopo e furono bloccati i licenziamenti. “Soldi a pioggia”, inveivano i detrattori segnalando scarsa selettività nella distribuzione. Ciononostante, l’onda della crisi si è comunque abbattuta e i poveri assoluti nel 2020 sono aumentati di un milione, passando da 4,6 a 5,6 milioni (triplicati dal 2005 a oggi). Come detto, però, senza le misure di sostegno sarebbero cresciuti di un altro milione ancora, toccando quota 6,6 milioni, ben oltre il 10% della popolazione. I provvedimenti che più di tutti hanno costituito una diga, dice l’Istat, sono il Reddito di cittadinanza e quello di emergenza (Rem). Il primo, in particolare, essendo strutturale continua anche in questi giorni a essere bersagliato da buona parte dei partiti italiani a partire dal centro-destra, Italia Viva compresa, con Matteo Renzi che promette a giorni alterni una raccolta firme per abolirlo del tutto. Il sussidio voluto a fine 2018 dal Movimento Cinque Stelle, tra l’altro, ha anche subìto due strette in questi mesi: l’ultima è arrivata con un emendamento al decreto Aiuti e prevede che le imprese potranno segnalare i beneficiari che rifiutano offerte di lavoro anche se le proposte arrivano privatamente dalle aziende e non passando dal canale dei centri per l’impiego”.
Di recente Tuttolavoro24.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google, se vuoi essere sempre aggiornato sulle ultime notizie seguici su Google News.
Resta connesso con noi. Unisciti alla nostra pagina Telegram cliccando qui. E’ gratis!
Non hai l’APP di Telegram? Scaricala gratuitamente cliccando qui.
Segui la nostra pagina Facebook facendo clic qui.
RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione, su qualsiasi supporto e in qualsiasi forma, dei contenuti del presente articolo in violazione delle norme sul diritto di autore sarà segnalata all’Agcom per la sua immediata rimozione [Delibera n. 680/13/CONS 12/12/2013].