Martedì prossimo, 12 luglio, il premier Mario Draghi incontrerà i sindacati: all’ordine del giorno le soluzioni che il Governo intenderà mettere in campo per difendere il potere di acquisto dei lavoratori, facendo risalire lo stipendio netto dei lavoratori (clicca qui).
Di questo incontro – che si annuncia sottotono e con pochi buoni auspici da parte del sindacato – e del rapporto tra Esecutivo Draghi e mondo del lavoro, ne ha parlato il Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini con i giornalisti del quotidiano La Stampa.
Ecco cosa dichiara il Segretario Cgil a proposito del giudizio sul Governo Draghi: “sono stato tra chi non voleva andare a votare e ho visto con favore che venisse messo in pista un uomo della sua autorevolezza, che peraltro regge ancora oggi”.
“Ma contro di lui – puntualizza Landini – abbiamo fatto nel dicembre 2021, uno sciopero generale tutto politico. Non sta producendo riforme o almeno quelle che vogliamo noi, in chiave sociale; si muove anzi in senso inverso. E non ci ascolta. Mai coinvolti, al massimo informati”. Questo è il punto ”l’ultima volta che siamo stati convocati è stato il due maggio, ed ora il 12. Questo è quanto”
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