Se per il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire “il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia“ è “lo scenario più probabile oggi”, e l’Europa inizia a prepararsi al peggio, certamente l’Italia non sta a guardare.
Secondo quanto riportano autorevoli fonti di stampa il Governo avrebbe varato un piano di riduzione dei consumi ad uso commerciale e domestico, che scatterebbe anche in caso di un ulteriore taglio da parte di Putin. Del piano europeo se ne discuterà a Bruxelles il prossimo 26 luglio.
Il quotidiano online di Enrico Mentana Open.online, scrive che in ”città il taglio dell’illuminazione pubblica arriverà al 40%. Ovvero solo un lampione su due rimarrà acceso di notte”.
Un piano che scatterà solo in caso di emergenza e che non risparmierà i locali commerciali, luoghi di lavoro, che saranno inevitabilmente coinvolti da un calo delle ore di lavoro.
“In casi estremi – continua Open – si pensa di ridurre l’orario degli uffici pubblici alle 17,30. In parte l’austerity è già scattata: dal primo maggio scorso e fino al 30 aprile 2023, le temperature negli uffici pubblici non potranno essere superiori ai 19 gradi di inverno e inferiori ai 27 d’estate. Il coprifuoco dei locali e dei negozi costituirebbe il passo ulteriore. Gli esercizi commerciali serrerebbero le saracinesche alle 19, e questo dovrebbe valere anche per quelli che vendono beni alimentari ma non per le farmacie. I locali pubblici avrebbero il coprifuoco alle 23. Questa nuova regola sarebbe valida per bar, ristoranti, pub e discoteche”.
Secondo Repubblica, l’interruzione delle forniture, riguarderà, per un periodo limitato di tempo, anche le “forniture alle industrie più energivore, dai cementifici alle acciaierie, dalla ceramica al vetro”.
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