Donne e uomini, nella maggior parte dei casi ultracinquantenni. E’ questo il profilo “medio” dei lavoratori in mobilità, ancora presenti capillarmente in Italia, come conseguenza delle ultime ondate di licenziamenti collettivi che hanno avuto luogo a partire dal 2009.
Lavoratori che difficilmente riescono a reinserirsi nel mercato del lavoro, vista l’età, e costretti a rimanere a lungo in questa condizione. Dimenticati spesso anche dalle politiche dei sostegni. Come il recente Decreto Aiuti, che proprio ieri ha avuto l’ok definitivo col voto del Senato, che ha portato in dote il Bonus 200 euro anti-inflazione ma non per i lavoratori in mobilità.
Ecco perchè al Cgil ha deciso di chiedere a Inps e al ministero del Lavoro l’estensione anche a questi lavoratori, applicando la stessa disciplina prevista per i percettori NASpI.
“In entrambi i casi si tratta di soggetti fragili che hanno perso il lavoro: non si capisce perché debbano avere trattamenti diversi”, si legge in una nota di INCA Cgil Abruzzo Molise.
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