A luglio il coefficiente di rivalutazione del trattamento di fine rapporto è di 5,182910. L’Indice dei prezzi al consumo calcolato dall’Istituto nazionale di statistica, con esclusione del prezzo dei tabacchi lavorati, è al valore di 112,3. Lo rende noto il quotidiano Italia Oggi, nell’edizione in edicola lo scorso 11 agosto.
Il quotidiano calcola anche il dato del tfr, introdotto dalla legge 297/82, tramite i dati resi noti in data 10 agosto dall’Istituto di statistica. Il calcolo viene fornito mensilmente per permettere di rivalutare le somme accantonate al 31 dicembre dell’anno precedente, nel caso di cessazione di rapporti di lavoro e/o conteggi in sede di bilanci infrannuali.
Secondo quanto stabilito dal codice civile (art. 2120) il tfr accantonato alla fine di ogni anno deve essere rivalutato mensilmente sommando due elementi:
- il 75% dell’aumento del costo della vita rispetto rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente;
- l’1,5% annuo, frazionato su base mensile.
Il quotidiano riporta anche un esempio pratico. Un dipendente che ha cessato il rapporto di lavoro il 30 giugno 2022, con tfr maturato al 31 dicembre 2021 di 25 mila euro e con base imponibile a 10.000 euro e 740,74 euro di tfr maturati nel 2022, al lordo delle imposte avrà una liquidazione di euro 26.986,47, calcolata come segue:
25.000 euro (tfr maturato al 2021) + 1.295,73 euro (ossia il 5,182910% di 25.000) + 740,74 euro (tfr maturato nel 2022) – 50 euro di ritenuta previdenziale (0,5% su 10.000 euro di base imponibile).
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