Continua la corsa dei prezzi all’insù, in Italia come in Europa. Il tasso di inflazione annuncia un +10% circa nell’Eurozona – esattamente 9.8% – ed allarme recessione. E’ quanto sostengono gli esperti come Isabel Schnabel, componente del comitato esecutivo della Bce: «Non escluderei la possibilità di entrare in una recessione tecnica».
L’ufficialità arriva con i dati Eurostat diffusi due giorni fa. In un primo momento il tasso annuale dell’inflazione dell’area dell’euro era salito dall’8,6% di giugno all’8,9% a luglio: si registra drammaticamente il maggior aumento dalla creazione della moneta unica nel 1999. Negli anni passati si viaggiava su una media dell’1,5-2%.
Quel che pesa di più sul rialzo dei prezzi sono l’energia (+4,02 punti percentuali), a seguire prodotti alimentari, alcol e tabacco (+2,08%), servizi (+1,60%) e beni industriali non energetici (+1,16%). E c’è di più, l’impennata dei prezzi dell’energia non sembra destinata a frenare: il metano è arrivato 241 euro al megawattora, basti pensare che a marzo il prezzo era 227 euro al megawattora.
Inflazione al 10%, aumenti stipendio e pensioni 2022?
Con il rialzo dei prezzi e la conseguente perdita del potere di acquisto degli stipendi, non c’è nessun meccanismo che prevede un adeguamento delle buste paga. Le uniche misure straordinarie, per ora varate dal Governo sono state:
- il bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti destinato a pensionati, dipendenti, percettori RdC e NASpI, domestici, stagionali, ecc. circa 30milioni i beneficiari;
- taglio ai contributi che gravano sui lavoratori, previsto dal Decreto Aiuti bis, che daranno un beneficio in termini di aumento dello stipendio netto sulle prossime buste paga (clicca qui);
- adeguamento delle pensioni previsto dal Decreto Aiuti bis, con un meccanismo di anticipazione che sarà attivato da ottobre 2022 (clicca qui).
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