In arrivo un nuovo Bonus di 150 euro per lavoratori e pensionati e altre categorie (per i dettagli clicca qui). Ma sarà per tutti? Chi ha già ricevuto il Bonus 200 euro riceverà in automatico anche l’una tantum di 150 euro? Qual è la verità? Facciamo il punto il situazione.
Secondo quanto si apprende leggendo la relazione tecnica che accompagna il Decreto Aiuti ter approvato venerdì dal Consiglio dei Ministri il Bonus spetterà a 20miloni di beneficiari, di cui la parte più consistente sono indubbiamente pensionati e lavoratori con una platea di 8,3milioni di beneficiari.
Numeri certamente più ridotti rispetto al primo step dei 200 euro quando si contava una platea di circa 30milioni. A conti fatti mancano all’appello circa 8 milioni di potenziali beneficiari che non faranno il ”bis” e non riceveranno i 150. Chi sono? Perchè? Chi è rimasto fuori?
La risposta è semplice e si trova nel Decreto: Draghi e C. questa volta, dovendo fare i conti con le risorse limitate, poco meno di 4miliardi di euro, hanno optato per un abbassamento dell’importo dell’Una tantum (150 anziché 200 euro) e per una riduzione della soglia reddituale di accesso.
Ed è proprio questo che fa la differenza. Per avere diritto al Bonus che sarà erogato a novembre 2022 dipendenti e pensionati dovranno avere un reddito mensile non superiore a 1.538 euro. Su base annuale il loro reddito non deve superare i 19.994 euro lordi, conteggiando la tredicesima.
Mentre il Bonus 200 euro era erogato a chi stava sotto il tetto annuale di 35.000 euro. Un taglio che produce circa 8 milioni di esclusi, considerato che gli unici a percepirlo sulla base del requisito reddituale sono i dipendenti e i pensionati appunto. Oltre che i lavoratori con partita Iva. Anch’essi subiscono l’abbassamento della soglia reddituale annua a 20.000 euro per avere i 150 euro (per i 200 euro era 35.000).