Immobiliare.it licenzia lavoratori nonostante sia uno dei primi portali di riferimento del mercato immobiliare. A farlo sapere è Ficams-Cgil.
“Un’azienda italiana, perfettamente in salute, – scrive il sindacato di Via Serra in una nota – tanto da distribuire gli utili in premi di risultato ai suoi 200 dipendenti.
Nei giorni scorsi, però, Immobiliare.it ha comunicato a 48 lavoratori con sede a Milano che si sarebbero dovuti spostare a Roma. Un’operazione strana che sembra nascondere altro”.
“Qualche mese fa l’azienda ha assegnato a diversi lavoratori, tutti dell’ambito commerciale, di occuparsi dell’area centro sud” racconta Lorenzo Masili della Filcams Cgil Milano, “ed ora ha comunicato loro di trasferirsi a Roma per passare la propria esperienza ai team locali”. Si tratterebbe di un trasferimento “obbligatorio” per cui ”il rifiuto comporta il licenziamento”. Insomma o si prende casa a Roma – magari utilizzando il portale… – oppure si rischia il licenziamento.
Alcuni probilmente opteranno per l’incentivo all’uscita: Immobiliare.it propone “un contributo economico in cambio delle dimissioni consensuali”.
Secondo il sindacato dei lavoratori dei servizi, il personale spinto al trasferimento avrebbe caratteristiche “specifiche”, insomma sembra che la mossa sia in odore di trasferimento discriminatorio/ritorsivo:
“La maggioranza dei dipendenti che hanno ricevuto l’ordine di servizio per il trasferimento a Roma sono confinati in un luogo preciso dell’azienda, il secondo piano. Tutti con esigenze particolari neogenitori, delegati sindacali, lavoratori con fragilità o categorie protette”.
“Intanto prosegue la mobilitazione – conclude la nota – i lavoratori sono in sciopero da 3 giorni e le organizzazioni sindacali sono pronte a dare battaglia “contro una decisione ingiusta e pretestuosa” prosegue Masili, “e ci siamo attivati per coinvolgere tutti le istituzioni e gli organi competenti al fine di far sospendere il provvedimento. Se l’azienda vuole licenziare dovrà avviare e, soprattutto giustificare, una procedura di licenziamento collettivo, assumendosi le proprie responsabilità anche rispetto al personale e alle scelte fatte”.